153 giorni in 230 punti

Tempo di lettura: 2 min

C’era una volta un blog, parlava di una ragazza che aveva lasciato il suo paese per vivere sei mesi dall’altra parte del mondo, in quella terra famosa per i kiwi, i maori e il rugby, chiamata Nuova Zelanda.

Su quel blog i sono 32 articoli e altrettanti commenti di amici e parenti, e poi una lista di ricordi  – da 1 a 230- che segna tutto il suo percorso: dall’inizio del viaggio e quel volo di 22 ore, fino al leaving party la sera prima di tornare a casa e l’ultimo abbraccio con quelli che sono stati i migliori amici di uno spaccato di esistenza.

Ma quali sono gli altri 228 punti? Se selezionassimo altri 10 punti a caso, cosa scopriremo? E se i 10 punti fossero: 8, 24, 52, 134, 88, 200, 111, 218, 157, 99?

Al punto 8 troviamo: “Il viaggio per Auckland con Chris e Mattia e la foto che ci ritrae addormentati nella stessa posizione, ancora prima del decollo”.  Questa è forse la frase che racchiude tutto il suo viaggio, quel viaggio durato quasi due giorni, così terribilmente stancante, con compagni che come lei stavano andando in contro a qualcosa di sconosciuto.

Al numero 24, è raccontata la sua prima disavventura: “Essere accompagnata da un autista giapponese dalla famiglia sbagliata”. La famiglia ospitante aveva infatti traslocato da poco e l’Associazione aveva ancora l’indirizzo sbagliato!

Il 52, “dare da mangiare ad una giraffa”, ruota intorno ad una storia che le avevano raccontato: i protagonisti erano uno struzzo e una giraffa. Entrambi erano  partiti per un soggiorno all’estero, lo struzzo con la sua mania di mettere la testa sotto la sabbia non riuscì ad apprezzare quel esperienza, invece la giraffa  con il suo collo lungo ne assaporò ogni aspetto. Le avevano detto di essere una giraffa! E quel gesto. In quello zoo, un sabato pomeriggio con la sua sorella ospitante rappresentava in tutto e per tutto quella storia.

134. “Fare Jetboarding”. Sarà che i neozelandesi fanno una vita tranquilla e che ogni tanto hanno bisogno di un po’ di adrenalina, ma gli sport estremi sono il loro pane quotidiano.

All’88 è raccontata un’altra disavventura: “Perdersi agli Hamilton Gardens”, uno dei tanti sabati passati a Hamilton, la grande “metropoli” più vicina. E anche il numero 200, “Andare a vedere Harry Potter 7 alle 10.30am”, è riferito ad un’uscita ad Hamilton, per andare al cinema. Ma la cosa più assurda forse è proprio quel 10.30am, perché in Italia non si è mai visto un film che inizi a metà mattina.

111. “Stare a casa perché i professori scioperano e uscire per fare una passeggiata  da New World”. Perché cos’altro puoi fare in un paesino di 6.000 abitanti se non camminare con gli amici fino al supermercato?

Il 218, si avvicina verso la fine dell’elenco quando l’estate era già percepibile nell’aria e gli sport estivi spopolavano, e ricorda “La partita a tennis con Katie”.

Il 5 settembre in Nuova Zelanda è la festa del papà e per festeggiarlo è tradizione alzarsi alle otto, con tutta la famiglia per “Fare colazione con uova e bacon” (numero 157).

Ed ecco l’ultimo punto di questi 10, una di quelle cose che ti ricorderai per sempre e che i tuoi hostparents chiameranno Kiwi Experience: “Andare in un fish&chips, voler ordinare delle patatine fritte e chiedere delle Fried Potatoes per ricevere cinque patate intere completamente avvolte nella pastella!”.

 

Sofia D’Angelo (4C)

178780cookie-check153 giorni in 230 punti