Eccoci finalmente al primo ponte dell’anno: lo studente dimentica il rimpianto per l’estate passata, il sole, il mare e il dolce far niente. Ma in lui nasce anche l’attesa per l’avvento del Natale, l’ultimo prima della fine del mondo nel 2012.
Lo studente impegnato a godersi il breve riposo fra Ruffini e Cicerone, rischia però di dimenticare perché stia a casa.
La colpa è degli americani. Degli americani? Sì, proprio loro. È infatti proprio dal Nuovo Continente che proviene la festa di Halloween così come noi la conosciamo. La festa ha origini celtiche ma negli States è diventata la kermesse consumistica dei nostri tempi. Il peggio non è però tanto l’aggiunta di una nuova (e proficua) ricorrenza, quanto la perdita della festa di Ognissanti.
Ciò è comune a molte (se non a tutte) le feste occidentali, sia laiche sia religiose, trasformate da momento di festa o di ricordo in un’occasione di guadagno.
Le feste sono l’anima di una cultura e di una società, sono i momenti in cui l’intero paese si ferma per riconoscersi negli stessi valori. La morte delle nostre feste è un campanello d’allarme a cui noi dobbiamo prestare attenzione: la nostra cultura sta male.
Valerio Pace (3D)