Lettera al mio prof

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Caro professore,
ma lei saprebbe spiegarmi il grande mistero di tutta una vita, la morte? Saprebbe dirmi come si possono risolvere i problemi? Mi piacerebbe anche sapere perché ci sono così tante guerre nel mondo e perché le persone si odiano.
Vorrei sapere perché non si può viaggiare nel tempo e perché non esiste l’eterna giovinezza.
A volte mi chiedo perché si tende a seguire la massa per paura di essere giudicati, nonostate si possa essere nettamente migliori di quello che sembra. Voglio sapere perché non tutti prendono la vita sul serio, o la ripudiano a tal punto da privarsene. Prof, ma come si può odiare la vita? Pur essendo dura ed aspra, è così bella. Il dolore stesso è qualcosa di meraviglioso se visto come una concessione stessa.
Vita. Che parola importante. Beh, come amore. Anche questa è una parola importante. Credo che amare prof, sia una delle cose più difficili da fare davvero nella vita. Le persone però, almeno per come la vedo io, la prendono troppo alla leggera. Non è facile amare come non lo è odiare. Certo queste sono emozioni che variano da persona a persona ma diciamocelo, chi può essere così idiota da poter odiare qualcun altro dall’oggi al domani?
In tutti casi sono delle emozioni davvero forti. Quasi troppo forti per gli uomini.
Altre volte mi chiedo se la vita sia una proiezione nella mia mente: io vado avanti, ma il resto rimane fermo, immobile. Poi però mi accorgo che intorno a me le cose cambiano come faccio io; non c’è niente che sta fermo, tutto si muove. Allora vorrei essere ovunque per poter vivere tutto sulla mia pelle, tutto e subito, per poter capire gli altri, per poter vivere le loro vite e la mia. Il problema è che questo non è possibile. Prof, ma secondo lei esiste una galassia lontana dove c’è un pianeta in cui si possono vivere tante vite contemporaneamente? Si potrebbe mai essere un’unica entità che vive tutte le vite del mondo unite? Diverse ed uguali. Unite e divise. Come il nero e bianco.
Penso che vivere le vite degli altri sarebbe bello per poter capire cosa pensano, qual è la loro visione delle cose, ma credo anche che il piacere del dubbio rimane la sensazione più piacevole.
E la morte, prof! Mi sono dimenticata della morte! Ma come ho fatto! Con tutta questa vita mi sono dimenticata della sua “dolce metà”. Dolce per modo di dire. Certo che però il mistero della morte è così oscuro. Ma anche così intrigante. Immagini se si potesse non morire. Sarebbero tutti meno tristi, alcuni di noi si sentirebbero meno soli. Magari io sarei meno sola, ma preferisco non modificare nulla nel corso del tempo.
Piuttosto, sarebbe bello sapere cosa succede dopo la morte. Dio esiste o è solo una farsa, e la fede invece, è qualcosa di sensato o è stata per i credenti solo una perdita di tempo. Se fosse così dovremmo rivalutare la possibilità di pronunciare il nome di Dio invano. Il problema è che mi sto addentrando in problemi e domande più grandi di me.
C’è un’altra domanda che le volevo fare: lei crede che ci potrebbe essere il mondo senza il male, o per meglio dire, potrebbe esistere il bene senza il male?
Il solo male però, e non la tristezza, la rabbia o il dolore perché sono proprio queste le cose che fanno crescere l’individuo e lo rendono più forte.
Mi sono dimenticata di chiederle come sia possibile porsi tutte queste domande per le quali, la maggior parte delle volte non esistono risposte. Che mistero.
Attendendo una sua risposta la saluto e le auguro le cose migliori della vita che è, in tutti i suoi aspetti, infinitamente bella, come la mente dell’uomo.

Carolina Sprovieri (2B)

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