16 dicembre 2008: siamo finalmente giunti al termine del primo trimestre e mi è stato affidato l’oneroso compito di tiare le somme di questi tre mesi trascorsi al Convitto Umberto I. “ terribile!”, potrà pensare qualcuno….ma vi assicuro che, nonostante tutto, questi mesi sono trascorsi piacevolmente, almeno per quanto mi riguarda! Non nascondo che ho avuto molti momenti di crisi, dovuti principalmente all’esorbitante quantità di impegni che, in quanto rappresentante d’istituto, mi sommergevano e sommergono tutt’ora. Tuttavia (grazie soprattutto all’aiuto di Nicola Forno e di Stefano Castello), le numerose iniziative condotte all’interno dell’istituto hanno avuto buon fine.
Prima fra tutte, la protesta organizzata contro l’attuazione della riforma del nuovo ministro dell’istruzione, Maria Stella Gelmini: sono già stati scritti articoli a favore e contro le possibili modifiche da apportare alla scuola italiana, ma nessuno ha parlato di NOI, gli studenti che si sono opposti a un sistema che non era disposto ad ascoltare i loro pareri, pensieri, proposte.
Trovo inutile scrivere questo articolo passando noiosamente in rassegna quelle che sono state le iniziative condotte, descrivendole nei minimi particolari…siamo tutti a corrente del grande lavoro svolto, degli obiettivi raggiunti e, per questo, vi ringrazio.
Nulla sarebbe stato possibile senza questo clima di attivismo, dibattito e costruttiva comunicazione con coloro che ritenevano giuste le proposte della riforma: ognuno, nel suo piccolo, ha cercato di contribuire alla causa, agendo secondo la sua volontà e “schierandosi” ove riteneva più opportuno. Questo, ovviamente, è stato reso possibile dal prezioso aiuto fornitoci dagli insegnanti che, supportandoci con la loro esperienza in un momento di grande importanza, hanno consentito la nostra crescita a livello di persona. Hanno guidato la nostra mano senza intervenire, senza modificare il nostro operato, senza strumentalizzarci e dobbiamo essere grati loro per tutto questo!
Ma il ringraziamento più grande va fatto a noi stessi, gli studenti: hanno provato a modificare la scuola senza badare al NOSTRO parere, il pensiero di coloro avrebbero vissuto in prima persona gli effetti delle riforme. Li abbiamo costretti a vederci, ad ascoltarci. Oltre 80000 ragazzi hanno manifestato il 30 ottobre solo a Torino, armati di striscioni, megafoni e volontà di cambiare le cose.
Nel nostro essere ancora giovani, forse troppo per poter capire a fondo, abbiamo saputo cogliere la straordinaria occasione di arricchimento formativo e di dibattito.
In conclusione, ragazzi, non demordete mai e stringete i denti quando calpesteranno i vostri ideali o rideranno delle vostre convinzioni: siamo probabilmente solo ragazzi, ma E’ e SARA’ SEMPRE nostro diritto esprimerci, partecipare a decisioni che riguardano noi in prima persona; quello che auguro ad ognuno è di lasciarsi sempre stupire da ciò che la vita ha da offrire, partecipando personalmente a plasmare il nostro domani.
Sergio Casto (5D), con la collaborazione di Eleonora Rossi (2B)