Caro x (posso chiamarti x?), era un po’ che volevo scriverti, ma, dato che non mi conosci, non sapevo come farlo. Non so a cosa pensi, cosa provi, cosa ti stia passando per la testa. Non so se tu abbia dei reali problemi o se siano solo frutto della tua immaginazione. Ma so che hai una casa, una famiglia, dei soldi. Sei una bella persona, hai una ragazza, tanti amici. Hai la possibilità di studiare, ma forse non fa per te, forse preferisci lavorare e mantenerti da solo. Va bene, perchè hai comunque la possibilità di farlo, puoi mangiare tutti i giorni. Potrebbero sembrare cose ormai ovvie e a cui non si fa più caso. Ma tu, x, hai una vita.
Ok, spesso questa vita ci riserva brutte sorprese, spesso decide di andare per il verso sbagliato, spesso sembra che tutto sia contro di noi. Certo, quante volte è capitato ad ognuno di noi di non vedere nemmeno una nota positiva, un barlume di speranza, quando qualcosa (anche i problemi all’apparenza più inutili) ci tormenta? Quante volte abbiamo pensato di mollare tutto, dandoci per vinti di fronte a ciò che la sorte sembra aver deciso per noi? Quante volte abbiamo cercato svariate soluzioni e, non trovandone, abbiamo pensato alla più drastica in assoluto? Siamo umani d’altronde, abbiamo delle debolezze, tutti quanti. Ma abbiamo anche la capacità di ragionare, di capire cos’è giusto per noi e cosa no. E la tua decisione, ciò che tu vedi come una soluzione a problemi che neanche ci sono (perchè uno dei maggiori “problemi” adolescenziali è effettivamente la noia), è sbagliata. Quello che stai facendo a te stesso è sbagliato. Quello che stai facendo a coloro che ti stanno accanto è sbagliato. Te lo ripeto x, anche se so che non mi ascolterai. Avrai sentito queste parole miliardi di volte. Ti saranno entrate da un orecchio e uscite dall’altro. Ma io ti ripeto che hai una vita e la stai buttando via per il tuo stupido (perchè è da stupidi) modo di affrontare le cose. Sappi che siamo tutti sulla stessa barca, siamo sempre tutti quanti al confine tra la realtà e un dirupo, un vortice, un mondo affascinante, misterioso e allo stesso tempo spaventoso. Possiamo sporgerci, sì, possiamo vedere cosa c’è più in là. Ma è un confine che non bisognerebbe oltrepassare, e tu l’hai fatto. Con questo non voglio dire che tu non possa tornare indietro, x. Tu devi tornare indietro. Devi farlo per me, per lei, per i tuoi amici, per tua madre, per quelli che saranno i tuoi figli, ma soprattutto devi farlo per te.
Ciao x.
Una soluzione c’è, c’è sempre: e sottomettersi a qualcosa più grande di noi non è quella giusta.
Angela Vinci (4B)