Caro/a Amico/a,
hai mai sentito parlare di una “staffetta di scrittura?”
No?! Beh, allora leggi qui !!!
Quest’anno alcuni ragazzi frequentanti le classi 1D e 1C aiutati dalle proprie professoresse di italiano hanno collaborato al fine di creare l’incipit e l’introduzione di questo “libro”. L’invito, però, è rivolto a tutti i ragazzi delle prime del Liceo Classico Europeo e del Liceo Scientifico Internazionale, quindi se hai cinque o sei amici che amano scrivere partecipa anche tu scrivendo un capitolo di quest’opera !!!
Qui sotto viene riportato l’incipit del racconto, leggilo con attenzione e rifletti su ciò che scriverai!
“Questa deve essere l’unica soffitta di Torino completamente senza luce”, pensò Sara mentre annaspava nella semioscurità del solaio di casa sua. In realtà, una finestra esisteva ma davanti c’era un frigorifero rotto.
“Come mai non mi è venuto in mente di prendere una pila?”.
La ragazza, un gran cespuglio di capelli ricci color carota, maglietta di cotone e jeans era alla ricerca del libro di algebra di suo fratello Francesco (quello che era via di casa). Incredibilmente poteva ancora usarlo lei che cominciava la prima superiore perchè l’edizione non aveva subito modifiche. Era sicura che lo scatolone dei libri del liceo di Francesco si trovasse sulla sinistra, in alto e cercò di orientarsi al buio. Del resto, il vano era così piccolo! Lo trovò, lo afferrò, lo trascinò nel corridoio della soffitta alla luce e lo aprì.
Dentro non c’erano i libri di scuola di suo fratello. C’era del ciarpame vecchissimo di varia natura e, dal fondo, estrasse delle foto antiche, in bianco e nero e un quaderno scritto a matita.
Sulla prima pagina un nome: Ottavio.
Un nome antico che oggi nessuno mette più ai bambini. Nonno Ottavio, il nonno “fantasma”, quello mai conosciuto. Sara rimise alla meglio lo scatolone nella stanzetta buia e si precipitò in casa, nella sua cameretta, con il piccolo plico polveroso…
A cura della 1C e della 1D