Come in un vortice

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Un altro anno scolastico è cominciato. Anche se non sono passate altro che tre settimane tutti noi, chi più chi meno, siamo già stati completamente assorbiti dalla routine della vita scolastica: sveglia alle sette (per i più fortunati), verifiche e interrogazioni, intervalli, il cibo della mensa, che ci è tanto mancato durante l’estate, lo studio… tanti gesti quotidiani che ormai fanno parte di noi. Tanti gesti quotidiani che mi sembra di non aver mai abbandonato veramente e, al cui confronto, i tre mesi estivi mi appaiono brevi e quasi insignificanti.

Be’, l’inizio dell’anno per me ha comportato l’inizio della quarta liceo e, ormai, lo scoglio della maturità si staglia sempre più netto all’orizzonte, diventando a mano a mano più reale e concreto e perdendo quell’alone quasi mitico di cui era impregnato fino all’anno scorso. Questo non tanto per me o per i miei compagni, quanto per i professori che ce lo fanno presente ogni volta che si tratta dell’argomento, con profetiche frasi della serie “la maturità è più vicina di quanto crediate”.

Eppure, se da una parte sono terrorizzata, dall’altra non mi capacito di come il tempo possa essere passato tanto velocemente: stento a credere di essere già in quarta!

Diciamo che l’inizio di questo ciclo di studi è stato decisamente lento; ricordo i primi mesi del liceo come i più lunghi di tutta la mia carriera scolastica. Ma poi, senza neanche rendermene conto, sono stata inghiottita da mille impegni, da mille preoccupazioni, da mille emozioni del tutto nuove ed inesplorate e le giornate, e poi i mesi e gli anni, si sono fatti sempre più rapidi, sempre più irruenti, come le onde del mare che si mangiano la riva, pochi metri alla volta, accavallandosi ed infrangendosi l’una sull’altra. Allo stesso modo la scuola ha cominciato a “divorare” letteralmente il tempo, cosicchè dalla prima si è passati alla seconda, poi alla terza e alla quarta.

E in questo vortice inarrestabile di eventi, siamo tutti un po’ cresciuti, maturati, molti –e ammetto di essere in quel novero di persone– senza neanche accorgersene.

Gli errori commessi sono stati tanti, ma sono convinta che, anche arrivata al mio punto, non sia troppo tardi per porvi rimedio; è una delle cosa più belle della dell’adolescenza: nulla è irrevocabile, nulla è fermo, ma i legami si creano e si sciolgono come niente, si è sempre in tempo per correggersi, si è sempre in tempo per accorgersi di aver sbagliato.

Nonostante l’impegno non indifferente, nonostante gli effetti anche negativi che questa scuola ha, soprattutto per quel che riguarda “la vita sociale” dei suoi studenti, sempre questa scuola mi ha insegnato tante cose. Certo, non nel modo più delicato che ci sia – molto spesso sono andata a sbattere contro quella che è luogo comune definire “la dura realtà” – ma è anche grazie a lei che ho imparato a rialzarmi, che ho appreso che, capiti quel capiti, la vita va avanti, e certamente non si ferma ad aspettarti: ho capito che è importante “darsi una mossa”.

Naturalmente per “scuola” non intendo l’istituzione in sé, ma la moltitudine di persone, di emozioni, di impegni che essa comporta; la necessità, quasi l’obbligo, di relazionarsi con gli altri – amici o professori che siano – una capacità molto spesso sopravvalutata.

Probabilmente per alcuni queste cose saranno scontate e quasi ridicole, ma sono abbastanza sicura che per altri non lo siano affatto.

Concludo augurando buon anno a tutti. So per esperienza che le occasioni in cui ci si sente soli sono davvero molteplici, ma la verità è che, molto spesso, la solitudine è uno stato che ci creiamo da soli, l’importante è non farsi imbrigliare dal suo giogo. Spesso è un circolo vizioso e, una volta entrati, è dura uscirne. Dura, ma non impossibile.

È molto importante essere capaci di affrontare qualsiasi difficoltà con il sorriso. Anche se lo saprò con certezza solo quando ne sarò fuori, penso che questi siano in assoluto gli anni più difficili, più incostanti e più belli della vita. E quindi viveteli appieno, perchè le cose da sperimentare sono davvero, davvero tante, mentre il tempo ha la tendenza a scorrere molto velocemente.

Chiara Mignone (4B)

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