Con il capitano di calcio del Galluppi di Catanzaro

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Arduino Foresta durante l'intervista

Arduino Foresta durante l'intervista

Cominciamo dalla cronaca più recente: come è andata la finale?

La finale è andata male però sono contentissimo di aver raggiunto questo traguardo perché nel passato nessuna squadra del convitto Galluppi di Catanzaro era riuscita a passare un girone e a vincere una partita; perciò noi ci riteniamo una squadra forte, che ha raggiunto un obiettivo importante.

E’ stata una vittoria di squadra o c’è stato qualche singolo che ha brillato più degli altri?

E’ stata una vittoria di gruppo, abbiamo tutti giocato benissimo, abbiamo dato il cuore ed eravamo decisi a vincere.

Quelli che vi hanno battuto in finale meritavano di vincere?

Sinceramente meritavano la vittoria, anche perché hanno condotto un gioco molto veloce.

Per i prossimi anni quali sono le aspettative e le intenzioni?

Sicuramente ci alleneremo molto più di quest’anno, tenteremo di arrivare in finale e di vincere questa coppa perché c teniamo tantissimo.

Per te cosa significa essere capitano?

Il capitano deve essere un buon giocatore, ma soprattutto deve essere in grado di guidare la squadra alla vittoria; deve parlare con i giocatori, tirarli su di morale nel caso, per esempio,  sbaglino un rigore. Bisogna sempre essere aggressivi.

E il capitano deve essere anche un esempio a scuola?

In un certo senso sì; a scuola il capitano deve essere quello che studia di più per dare un buon esempio anche agli altri.

E tu riesci quindi ad essere un buon capitano?

Eh, a scuola non tanto, ma a calcio sì!

La scuola la mettiamo nei buoni propositi per la prossima stagione?

Sì, certamente!

 Eugenia Beccalli

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