Ad Agra

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Agra è meta di numerose visite da parte di migliaia di turisti provenienti da tutto il mondo che vi si recano principalmente per ammirare due importnti edifici: le rovine della fortezza costruita dagli imperatori Moghul e, soprattutto, per compiere un pellegrinaggio al Taj Mahal, il mausoleo più conosciuto al mondo.

Così, come fanno migliaia di turisti, anche noi  siamo andati a scoprire la città custode di questi due magnifici edifici.

Siamo partiti nella mattina del 10 aprile da Nuova Delhi e dopo un lungo viaggio durato sei ore e mezza siamo finalmente giunti ad Agra.

La città è situata sulla riva destra del fiume Yamuna, un affluente del Gange che scorre anche a Delhi. La città divenne capitale durante la dinastia afgana dei Lodi e mantenne questo ruolo durante il regno Moghul, la più grande dinastia imperiale durante la dominazione islamica in India. L’impero Moghul fiorì dal 1526 al 1707. La decadenza dei Moghul portò Agra in una situazione di caos politico che ne permise il saccheggio ad opera dei Persiani, sino a quando gli Inglesi imposero il loro dominio coloniale. Ormai Agra aveva perso la sua importanza amministrativa come capitale e solo dopo aver ottenuto l’Indipendenza Indiana, Agra riuscì ad ottenere nuova prosperità.

Durante il lungo periodo Moghul, si costruirono alcuni edifici. La prima monumentale costruzione di questo periodo è stata il Forte Rosso, un imponente ed impressionante edificio in blocchi di arenaria rossa. Si tratta di una delle fortezze più importanti e rappresentative dell’India per la sua ubicazione e per la sua particolare costruzione in quanto è circondata da un fosso d’acqua. In passato in essa venivano conservati i tesori dello Stato e fu anche luogo di abitazione per diversi imperatori Moghul.

All’interno delle massicce mura sono presenti padiglioni, cortili e sale. Altro materiale utilizzato è il marmo con il quale sono stati costruiti gli edifici interni.

Se si è fortunati, durante la visita si possono anche vedere le numerose scimmiette che “zampettano” continuamente sul cornicione del Forte come se volessero farsi fotografare dai turisti giunti nella loro dimora.

Il Forte Rosso non è un’unica struttura ma è composta da più edifici: la sala delle udienze pubbliche in gres ( un particolare tipo di ceramica ) rosso e stucco bianco, alla sua destra si può scorgere il palazzo residenziale privato dove alloggiava l’imperatore.

A lato del Forte vi è un lungo padiglione da cui si può scorgere il magnifico edificio del Taj Mahal. Sfortunatamente il caldo clima della stagione estiva non ci ha permesso di godere della serenità e tranquillità che regna in questo magnifico luogo.

Abbagliati dalla maestosità del Forte, eravamo ancora ignari di cosa avremmo avuto la possibilità di ammirare nel resto della giornata.

Infatti, ripreso il pullman siamo giunti nei pressi del Taj Mahal e siccome non è raggiungibile con questo mezzo abbiamo affittato dei piccoli risciò, molto utilizzati in India, che ci hanno consentito di raggiungere il monumento che attendevamo di vedere da tempo.

Accanto all’entrata si trovano molti negozietti che vendono souvenir di ogni genere e piccoli mendicanti che si avvicinano per chiedere l’elemosina o per vendere cartoline.

L’immagine che resterà per sempre impressa nel mio cuore è quella di un bambino dell’età di sette anni che si è avvicinato a me mentre stavo piangendo perché stavo poco bene e mi ha abbracciato sussurrandomi di non piangere e di essere felice. Questo mi ha commosso molto e mi ha fatto capire che il popolo indiano ha una profonda ricchezza spirituale che li porta ad avere un atteggiamento positivo nei confronti delle vicissitudini della vita.

Sollecitati dalle nostre guide ci siamo poi diretti verso l’entrata dove ci attendeva il check-in. Passati tutti i controlli di sicurezza siamo finalmente giunti al Taj Mahal.

Il Taj Mahal può essere definito come un sogno impresso nel bianco marmo. E’ uno straordinario monumento che incarna la bellezza dell’amore eterno, infatti è stato costruito dall’imperatore Moghul Shahjhan Mumtaz in memoria della moglie Mumtaz Mahal.

Quest’opera maestosa ed eterna rimane testimonianza del sentimento che legò l’imperatore alla sua amata.

Il Taj Mahal è circondato da un giardino di forma quadrata diviso in quattro parti da due canali che si incontrano nel mezzo del giardino. Il giardino è decorato con aiuole di fiori colorati, viali alberati e canali d’acqua che riflettono l’immagine dell’edificio rendendolo  ancora più incantevole e creando un effetto suggestivo. Si può ammirare questo magnifico effetto da una panchina posta frontalmente al monumento.

Ogni parte del giardino rappresenta un simbolo, come ci ha spiegato la nostra guida.

In ambedue i lati del canale centrale ci sono due file di cipressi, simbolo di immortalità, mentre il giardino è simbolo del paradiso per la presenza di abbondante vegetazione ed acqua.

Il lungo canale centrale contiene acqua proveniente dal vicino fiume Yamuna che giunge sin lì attraverso un sistema di tubazioni sotterranee che hanno resistito sino ai giorni nostri; questo dimostra la bravura del costruttore nella realizzazione dell’efficiente impianto idrico.

Ciò che più mi ha colpito di questo edificio è stata la sua perfezione assoluta e la sua perfetta geometria nelle forme. Ogni parte dell’edificio è simmetrica e niente è fuori posto.

Inoltre le sue particolarità principale sono le tonalità di colore diverse che assume nelle differenti ore del giorno e quindi visto a mezzogiorno, sotto la luna piena, al tramonto o nella luce del sole nascente, esso assume un aspetto diverso.

Questa straordinaria bellezza non sfuggì all’imperatore stesso il quale, secondo la leggenda, per evitare che la bellezza dell’opera fosse eguagliata, ordinò che le mani degli artisti che avevano contribuito alla sua costruzione fossero tagliate e il progettista ucciso per non far venire a conoscenza altre persone dei suoi segreti.

Una bellezza così eccelsa da essere annoverata dall’Unesco tra i monumenti patrimonio dell’umanità.

 

Marta Baschenis  (2B)

 

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