Il Crocifisso in classe. Una semplice statuetta che causa tante discussioni. E ora, con una sentenza della Corte europea dei diritti dell’uomo con sede a Strasburgo a favore dell’abolizione della cristiana statuetta, questa logora polemica si riapre.
Da una parte la Corte europea considera il crocifisso “una violazione del diritto dei genitori ad educare i figli secondo le loro convinzioni e della libertà della religione” , mentre dall’altra parte molti politici italiani scattano in piedi per difendere la croce, come odierni fedeli crociati, anche chi il giorno prima si definiva un perfetto ateo.
E così Bersani proclama la croce un“simbolo inoffensivo”, considerandolo un arredo scolastico di nessun valore per i non-cristiani, la Gelmini lo definisce “ simbolo delle nostre radici”, mentre Feltri consiglia alla Corte europea di occuparsi di altre questioni, quali la droga e i l’immigrazione, invece di preoccuparsi dei crocifissi italiani.
Fosse per me il crocifisso potrebbe benissimo rimanere là dov’è. Non tanto perché è un arredo scolastico inoffensivo, altrimenti tanto varrebbe toglierlo dalle classi, e neanche perché è un simbolo delle nostre radici cristiane , visto che non serve di certo un crocifisso in ogni classe per ricordarlo. Lo terrei non come simbolo della religione cristiana in sé, ma piuttosto per il suo valore morale che rappresenta; quel valore , ammesso anche dagli ebrei e islamici, di umanità, generosità , uguaglianza tra gli uomini, laicità e perdono, mai espressa fino a prima del suo arrivo.
Il crocifisso non discrimina, tace e basta, disse Natalia Ginzburg ebrea e atea negli anni Ottanta, ricordando questi valori universali.
Forse pochi ricordano che durante il nazismo (e nei maggiori totalitarismi della storia), appena asceso al potere , si scatenò la “guerra dei crocifissi”, proprio per soppiantare queste idee di umanità e uguaglianza , e impiantare le idee del regime nazista.
Secondo me sono questi i motivi per cui il crocifisso dovrebbe rimanere appeso in classe , per ricordare valori universali, che di certo non offenderanno nessun ateo, islamico, buddista, ebreo o qualunque altra persona.
Magari dando al crocifisso questo significato , neanche Soile Lautsi si offenderà di avere nella classe dei figli questo simbolo.
Nicolò Patanè (3F)