Il 2010 ci lascia. Una fortuna?

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2010Se a livello mondiale ed europeo il 2010 non è stato un buon anno, allora cosa dovremmo dire a livello italiano? Quest’anno, che già non è incominciato sotto una buona stella, minaccia di concludersi ancora peggio. Infatti, tra crolli finanziari, scandali emersi grazie a siti pirata, disastri ecologici, proteste e delitti, affiora un quadro desolante che rivela come gli Stati, tra cui il nostro Paese, si stiano rovinando con le loro stesse mani. E l’ Italia, grazie al cattivo uso che sta facendo del suo territorio cospargendolo di rifiuti, ne è l’esempio. Si dice anche che il futuro sia in mano ai giovani, ma attualmente non si vedono molte speranze perchè ciò si realizzi, almeno finchè non si incomincerà ad investire nella loro formazione. Fortunatamente alcuni paesi, ad esempio nel Nord Europa, hanno cominciato a ridare importanza all’istruzione. I giovani, che si sentono sballottati tra le poche speranze per il futuro ed una classe politica troppo litigiosa, hanno cominciato a protestare per avere più possibilità. Questo dimostra che almeno si ha ancora voglia di lottare per un futuro migliore e per i propri sogni. Tra le varie “sorprese” che il 2010 ci ha portato c’è anche una cosa preoccupante come il deteriorarsi dei rapporti fra vari stati che, unito alla sempre più scarsa solidarietà verso i più poveri, sta rischiando di aggravare i già molti problemi sociali del mondo. Ma quest’anno ha portato anche delle speranze che, almeno in parte, controbilanciano gli eventi negativi. Ad esempio la liberazione del Premio Nobel per la Pace, la leader birmana Aung San Suu Kyi, ha  ristabilito negli animi delle persone la voglia di lottare per la democrazia, per un governo senza violenza in un paese piagato dalla dittatura. Oppure i progressi della scienza che permettono di migliorare le possibilità di guarire dal cancro o i progressi della tecnica che hanno permesso la liberazione dei minatori cileni intrappolati a 700 metri di profondità, cosa che fino a tempi molto recenti non sarebbe stata possibile. Insomma, non è stato uno degli anni migliori, sebbene vi si possano sempre trovare elementi di speranza. E adesso, con il 2011 alle porte, si può dire soltanto questo: per fortuna il 2010 è finito, nel bene e nel male.

Beatrice Costa ( 1G)

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