Un muro

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Un muro. Un simbolo. Il 9 novembre del 1989 le televisioni di tutto il mondo furono inondate da immagini di una folla oceanica  che sotto la Porta di Brandeburgo festeggiava la fine di una lunga oppressione e la fine di un incubo. Un incubo che per ben 28 anni aveva diviso un paese , così come anche il mondo, in due blocchi. Quel giorno milioni di persone si riversarono dall’altra parte del muro , un muro non solo fisico, ma anche simbolico, con la forza della speranza di un futuro diverso. Forse è per questo motivo che la caduta del muro di Berlino è divenuto un messaggio di pace e libertà , imprimendo nella memoria dei nostri genitori quelle immagini che le televisioni trasmisero quel Giovedì sera.

Oggi di quel muro non rimane altro che qualche brandello e un’enorme cicatrice che percorre ancora tutta la città .Per festeggiare il ventennale, sulla stessa linea dove passava il muro, sono state posizionate mille tessere di un gigantesco domino formato da tessere di  polistirolo alte 250 cm decorati con disegni fatti dai giovani di tutto il mondo, la cui prima è stata fatta cadere da Lech Walesa, premio Nobel per la pace e fondatore di Solidarność , mentre centomila persone sono scese in strada per ammirare lo spettacolo. Dopodiché migliaia di persone hanno formato una catena umana lunga 33 chilometri.

La cancelliera tedesca, Angela Merkel, , nel suo discorso iniziale ha detto: “È stato il risultato di una lunga storia di oppressione e della lotta contro questa oppressione non soltanto per i tedeschi ma per l’intera Europa”.Presenti a Berlino, a nome delle quattro potenze alleante che si ripartirono Berlino dopo la Seconda guerra mondiale, i presidenti di Russia e Francia, Dmitri Medvedev e Nicolas Sarkozy, il premier britannico, Gordon Brown, e il segretario di Stato Usa, Hillary Clinton.

Barack Obama, non presente  all’anniversario della caduta a Berlino,  ha però inviato a sorpresa un videomessaggio durante la cerimonia in cui ha ricordato come la caduta del Muro sia stato “il più chiaro segnale di rifiuto della tirannia e una forte affermazione di libertà”.

Anche nella nostra capitale si è voluto celebrare l’anniversario della caduta del Muro con un’installazione   multimediale sulla Scalinata della Trinità dei Monti, “Un muro percepito” fatta da Tony Shargool  e molti altri contenuti audiovisivi che raccontano la storia del Muro tramite videoclip, diapositive, cartelli informativi  e una colonna sonora.

Nicolò Patanè (3F)

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