“Etica e libertà”: un convegno multiculturale

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Sul palco della nostra Aula Magna, ieri mattina (15 febbraio – ndr) un’assemblea di alunni e professori ha potuto prendere parte a una vera espressione di multiculturalità. Si è aperta con il discorso e il benvenuto del preside la conferenza “Etica e libertà” tenutasi al Convitto Nazionale Umberto I e organizzata da due dei suoi studenti, due ragazzi di terza superiore, Francesco Mosetto e Lucia Pasini. Ospiti della scuola i diversi rappresentanti  delle comunità religiose e laiche, che hanno voluto contribuire a creare un confronto fra culture, tradizioni, religioni e sistemi etici differenti. La difficile domanda a cui si è tentato di rispondere, pur senza la pretesa di poter esaurire l’argomento tanto vasto in un tempo limitato, è quella sempre attuale: come si distingue ciò che è giusto e ciò che non lo è?

L’individuo e la sua coscienza sono al centro dell’intervento di Tullio Monti, rappresentante della Consulta Torinese per la Laicità delle Istituzioni, che ha aperto il Convegno esponendo l’etica laica, spesso dimenticata perché non religiosa, ma anch’essa volta a ciò che è bene scegliendo di lasciare nelle mani della singola persona ogni scelta secondo la personale moralità. Dal punto di vista cattolico l’etica è stata definita invece “respiro, scintilla dell’eternità che è in ogni uomo”. Dalle parole del dott. Franco Fracchia, emerge l’importanza dello sguardo verso il volto di ogni uomo, che porta alla condivisione cristiana e sente come bene proprio il bene dell’altro. Il rappresentante della comunità araba La Yomes, dopo aver ricordato i giovani che in Egitto e in Tunisia si stanno ribellando e impegnando per i loro Paesi, ha sottolineato l’importanza di informarsi sui veri dogmi della religione islamica, che spesso è fraintesa perché poco conosciuta o distorta dai luoghi comuni, concentrandosi soprattutto sulla condizione della donna. Padre Gheorghe Vasilescu della Chiesa Ortodossa rumena, ha invitato alla riflessione partendo dalla prima lettera di San Paolo ai Corinti, per poi spiegare come per il cristianesimo la libertà  dell’uomo, strettamente legata alle domande che sorgono spontaneamente in ogni credente e in ogni uomo, è ampia e insieme limitata, caratteristica contraddittoria di un individuo che è microcosmo nel macrocosmo. Paolo Ribet, per la Chiesa Evangelica Valdese, ha raccontato l’etica della responsabilità luterana, radicata nella quotidianità e nel lavoro, riponendo  nella cultura e nelle nuove generazioni la fiducia per un domani etico. Nell’ultimo intervento pronunciato dal rabbino Somekh della comunità ebraica, etica e libertà sono state affrontate con gli occhi del Talmud e messe in relazione con la Legge ebraica. Nello spazio concesso alle domande degli studenti non potevano non emergere i temi della bioetica che dividono l’opinione pubblica dei nostri giorni. Ogni relatore ha raccolto l’invito a spiegare e raccontare le posizioni della propria comunità, ognuna diversa dall’altra, come sottolinea il rabbino Somekh, proprio perché nate da culture, luoghi, tradizioni, spiritualità differenti.

Una conferenza ricca di spunti che ha offerto una profonda possibilità di confronto su temi ricchi di significati che spesso vengono accantonati in una società che spesso dimentica il giusto in favore dell’utile.

 

Federica Baradello (4F)

Riccardo Tione (4B)

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