Quando la paura diventa malattia

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“Influenza A – primi morti in Italia”– è questa la scritta a caratteri cubitali che si impadronisce giorno dopo giorno delle prime pagine di giornale.  Bisogna arrivare alle parole scritte in piccolo e al testo per scoprire che i deceduti erano da anni affetti da polmonite, malattie tumorali e aids. La paura presto invade le  nostre menti ma con un’attenta analisi si può arrivare a capire che quelli ad essere malati veramente sono i nostri cervelli. Il medico gli ha diagnosticato una mutazione della realtà acuta aggravata da malformazioni di idee e incomprensione cronica dei fatti. Se si ragiona un attimo, infatti, salta subito all’occhio come ogni anno abbia una sua “tendenza”. C’è stato il momento dell’AIDS, quello della mucca pazza, poi della SARS e fino all’anno scorso non si parlava che di influenza aviaria.  A tutto ciò si devono aggiungere le classiche malattie stagionali, demonizzate come flagelli biblici mortali. Basti pensare che ogni anno circa un milione di persone abbandona il nostro pianeta per una semplice influenza, mentre  per l’H1N1 quest’anno i decessi ammontano a 5000 persone. Ci troviamo quindi davanti ad una normale forma virale, che però presenta caratteristiche nuove. Consiglierei perciò  di prestare semplicemente attenzione ai consigli di Topo Gigio perché i centri di assistenza medica, gli ospedali e gli ambulatori in questi giorni di influenza si stanno colmando minuto dopo minuto di gente che, preoccupata dai nuovi titoli del telegiornale, corre ai ripari. Quella che ora si deve curare è la paura per l’influenza stessa che dilaga in maniera più veloce della suina. Ora(e questo è per chi ascolta i discorsi che si fanno nei tram) si può notare come  tra la gente  imperversi la parola PANDEMIA per denominare questo nuovo tipo di forma virale. Una parola che riempie la bocca, che fa pensare a qualcosa di irrimediabilmente tragico, ma sono poche le persone che la utilizzano con razionalità. Influenza A, suina o H1N1 che sia, non si tratta né di una pandemia mortale né della nuova peste del terzo millennio,quindi prudenza si, ma lasciamo il panico da parte per problemi più gravi e ricordiamoci sempre di lavare bene le mani!

Maria Basso (3F)

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