Un biglietto settimanale

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Próxima parada: Islas Filipinas.

Ad aprirci la porta troviamo una sorridente signora. E’ anziana, ma felice di accoglierci in casa sua. Nei cinque giorni che seguono si prende cura noi, facendoci trovare pronta la colazione ogni mattina insieme a tante raccomandazioni che accompagnano il gesto di lasciarci le chiavi di casa. I pasti sono abbondanti, anche troppo, e in casi estremi i wurstel prendono la via della finestra (non mancando si centrare la biancheria stesa dei vicini) ad una sua distrazione. La casa è piccola e sobriamente arredata, ma c’è tutto il necessario, o almeno così ci sembra prima che la camera scompaia sotto vestiti usciti da valige troppo piene.

Próxima parada: Sol

La piazza è grande e usciti dalla metro un sole immancabile ci fa socchiudere gli occhi abbagliandoci con la sua luce. Ad un estremo della piazza c’è il monumento di Madrid, simbolo della città e della storia stessa di questa, ma ai nostri occhi semplicemente il miglior punto d’incontro, luogo di partenza delle nostre scampagnate. Altro punto d’interesse, situato al lato opposto della piazza, è un cimelio della globalizzazione e del mondo dei fast-food, che alla sola vista provoca un movimento nello stomaco. Un enorme KFC su due piani ci tenta con la sua aria condizionata e schiera di commessi, pronti a riempirti il vassoio di cibi che con la Spagna non hanno nulla a che vedere.

Próxima parada: Gran Via

Ci sono stati promessi prezzi stracciati, e così non si perde neanche un secondo di quel tempo che potrebbe essere dedicato allo shopping. Ma le aspettative non sono poi così realistiche. Le cifre risparmiate sono trascurabili, e come succede ovunque, prezzi più bassi rispecchiano solo una più bassa qualità. Ma fingere di non accorgersene è il miglior modo per non perdere l’entusiasmo, e il bottino è comunque soddisfacente.

Próxima parada: Opera

A solo una fermata dal centro troviamo questa stazione della metropolitana, situata in un posto a noi non precisamente comodo per nulla, ma degna di nota in quanto, oltre che funzionale allo spostamento, è stata resa luogo di scavi archeologici. Anni di storia, ruderi e antichissime pietre a soli pochi metri da uno dei più tecnologici mezzi, generazioni più avanti dei cavalli che in origine solcavano quel terreno.

Próxima parada: Plaza de España

Uno Starbucks mascherato da antico edificio fa angolo con la piazza, dominata da un immenso giardino che richiama l’attenzione con le sue panchine all’ombra, l’erba fresca e, per i più temerari, una schiera di bancarelle tra le quali perdersi al modico prezzo di una sfuriata dalle professoresse che ti aspettano. Mille differenti oggetti, colori e luccichii, tutto chiede di essere portato via  per farsi poi notare in terra straniera. A pochi passi, il tempio egizio, che situato su una piccola altura pretende di dominare parco e fontana dinanzi ad esso situati. Ma da buoni torinesi non ci lasciamo impressionare, cosa possono tre stanze di pietra contro quello che abbiamo a casa? E mentre uno di noi tenta di uscire dallo stretto tunnel in cui è rimasto incastrato, sotto i severi occhi accusatori dei guardiani, la nostra attenzione cala, e per restare in tema di storia ci lanciamo nella nostra danza trionfale intorno a una fontana, occasionale totem, da veri uomini della pietra!

Próxima parada: Retiro

Il nome del parco rappresenta perfettamente la funzione che assume per gli spagnoli, quella del riposo, ma noi siamo italiani e la nostra euforia si scatena mentre camminiamo per le tranquille stradine cantando qualsiasi canzone ci venga in mente, indifferenti al fatto che i nostri acuti possano non essere apprezzati da tutti. Un piedistallo lasciato vuoto è sufficiente a divertirci mentre emuliamo le pose dei sovrani che ci circondano. Un gelato al volo e siamo pronti per la prossima fermata.

Próxima parada: Tribunal

E’ la fermata  degli instancabili, i quattro coraggiosi che ogni sera sfidano la sorte, facendo lunghe corse nel tentativo di non perdere l’ultimo mezzo che li riporti a casa. È la fermata di chi si rifiuta di perdere anche un solo secondo della magica notte di Madrid. La fermata di chi, dopo partite di carte ed eterni giri in cerca di qualcosa che impegni il tempo, è disposto a lanciarsi tra scale mobili e treni ad alta velocità con un po’ di ansia e ancora il sorriso sulle labbra.

Próxima parada: Aereopuerto

Chiusi vestiti, acquisti, scarpe, l’inutilizzato libro di greco e tante avventure da ricordare in una valigia, abbandoniamo la metro per un aereo che, anche se con poca voglia, ci riporta a casa.

 

Michela Borgogno (4C)

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