Una penna per amica

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pennaNon piange mai davanti agli altri. Non sa perché, forse perché ciò la fa illudere che sia una persona forte o, per lo meno, pensa e spera che ciò possa illudere almeno gli altri. La verità è che spesso ciò è solo apparente. Dentro è logorata da problemi familiari e da altri che con buona probabilità si crea nella sua mente. Ha molti amici, ma pochi con cui arriva a piangere e a sfogarsi completamente. La metà, credo, sicuramente un quarto, sono adulti e lei è un’adolescente! Si sente diversa dalle altre perché alcune la guardano male quando parla con un adulto. Loro per amici intendono solo i loro coetanei. Ma a lei piace confrontarsi con gli adulti, cercare di comprenderli. Non avendo poi, punti di riferimento adulti in famiglia o essendo in contrasto con quei pochi, gli amici adulti diventano importantissimi: con loro si confida liberamente e sa che le daranno consigli saggi e maturi. A volte tuttavia ha bisogno di stare un po’ da sola con se stessa, anche solo per cercare di capirsi, ma spesso non ci riesce se non quando è sola nel letto. Oggi le cose stanno proprio così. È quasi l’una di notte, ma lei non dorme, non sa se è perché non ci riesce o non vuole. Così decide di fare ciò che in questi momenti le permette più di capirsi e di sfogarsi: scrive. Scrive su quell’unico foglio che gattonando giù dal letto fino alla scrivania,brancolando nel buio è riuscita a trovare. Torna nel letto e sotto la coperta, con la luce del suo cellulare si sfoga. Ciò che questa notte scrive è solo una piccola parte di ciò che le appesantisce il cuore, ma basta per portarla a calmarla un po’ e a prendere sonno.
“Perdere una persona importante non vuol sempre dire che quella muore, né la frase implica per forza che ci siano stati malintesi o litigi. A me è successo di perdere una persona che a parer mio poteva diventare molto importante. La stavo conoscendo e mi andava a genio. E poi puf! Dal giorno alla notte questa, che prima mi parlava e mi cercava, ha smesso di farlo. Quando ci vediamo mi parla ancora, è vero, ma molto meno e un po’ per forza di cose e un po’ per cortesia … sembra che non gli importi più di me o almeno non quanto prima … gli importa delle altre … non più di me .. ma non riesco ancora a capire il perché, non me l’ha detto, non ha nemmeno fatto in modo di farmelo capire e io ora non so più che fare, vorrei comprendere il perché, i miei errori … forse non ne ho fatti, forse era stupida quella persona … o forse ho fatto qualcosa e quella persona non ha il coraggio di dirmelo!”
Perdonatela so che non è scritto in modo molto corretto ed è pieno di ripetizioni, ma dovete cercare di capirla aveva bisogno di scaricarsi.
Il mattino dopo si ritrova il foglietto, ancora più stropicciato della notte prima, sotto il cuscino. Lo rilegge: si sente triste, poi arrabbiata e poi prova altri mille sentimenti diversi. Il cuore le si appesantisce, ma poi si lava la faccia, sorride guardandosi allo specchio e indossa di nuovo la maschera di tutti i giorni, quella della ragazza allegra sempre pronta allo scherzo e senza pensieri, proprio come molte persone la conoscevano. Non fraintendetemi però! Lei è proprio così, solare e vivace, ma non tutti i giorni. Si ostina a esserlo anche quando è giù di morale e ancora non ne comprendo bene il motivo. Di fatto però è una persona simpatica e divertente, potete credermi … sono la sua penna!

Aimar Domiziana (2B)

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