Il Convitto si rilassa

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Breve commento alla nuova area relax

La nuova area relaxQuanti di voi, percorrendo il corridoio che una volta era la biblioteca (quando ancora ne avevamo una) si sono fermati a gustarsi le novità?

Chi l’avesse fatto, resistendo al gelo polare accentuato anche dalla tinta di pareti e arredi, avrà sicuramente notato una chiassosissima orda di studenti (principalmente del biennio) e, sotto di essa, la nuova “area relax”.
I professori sono assolutamente entusiasti, gli studenti non si sa.
Gli spazi rimessi a nuovo sono ora costellati di tavoli, sedie e divanetti colorati (sulla piacevolezza delle tinte scelte lascio il giudizio al lettore); le pareti sono state ridipinte e accolgono serigrafie a tema .
Ci sono anche delle pareti mobili divisorie (ma che organizzazione!) che prevedono che nell’ex biblioteca, come ben sa la ragazza che si è vista “cacciata” perché rea di star facendo i compiti, ci si possa (debba, ndr) dedicare al completo relax; mentre lo spazio adiacente e quello che già gli anni scorsi veniva utilizzato come sala lettura, sono dedicati allo studio individuale.
È una gran novità che fa molto “scuola figa” del Nord Europa, non trovate?
In questo modo noi miseri studenti italiani potremo dimenticare per un po’ le porte rotte, gli infissi giurassici, le lavagne minuscole, la penuria di carta igienica e di sedie mentre ci rilassiamo, bibita in mano, con gli amici su uno di questi modernissimi divanetti. Finalmente all’interno della scuola ci sarà un’area in cui non dovremo comportarci come ciò che effettivamente siamo, ovvero studenti.
Credo che il professor Pizzala abbia effettivamente ragione*: non siamo in Finlandia e neppure in Norvegia, eppure ce l’abbiamo fatta.
Tuttavia cambierei leggermente la frase (aggiungendo un pezzettino): non saremo in Finlandia e neppure in Norvegia ma, pur non avendo una porta funzionante, ora abbiamo un’area relax.
Ora, sostenitori e detrattori del progetto, vi invito tutti a farvi un giretto in questo (piacevole?) spazio, anche solo per far capire che lo sforzo non è passato inosservato.

Beatrice Costa (4G)

*Fanno molto riflettere i due articoli scritti in proposito dal professor Pizzala sul suo blog “Registro di classe” (http://carlopizzala.wordpress.com/), “Gli evangelisti e il cazzeggio” ed “Evangelisti a tempo determinato (e non)”.

Per avere un’altra opinione… https://www.umbertimes.eu/umbertimes/archives/11747

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