Da Torino alle Nazioni Unite

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progetto_imunDomenica 15 febbraio si è ufficialmente conclusa la prima edizione del Turin Italian Model United Nations, iniziativa promossa dall’associazione United Network che ha visto coinvolti circa ottanta studenti provenienti da 15 istituti superiori dell’area torinese. La cerimonia, tenutasi nell’Aula Magna della Cavallerizza Reale di Torino alle ore 9.30, ha visto protagoniste le tre risoluzioni elaborate e votate dagli studenti e numerose istituzioni cittadine, che sono intervenute nell’arco della mattinata.
Il tema scelto per la simulazione è stato, per questa prima simulazione, quello della transizione democratica della Birmania e il necessario sviluppo economico.
Primo fra tutti l’intervento del Sindaco della città Piero Fassino, il quale, in un videomessaggio, ha brevemente illustrato la situazione attuale della Birmania, ripercorrendo non solo la storia delle relazioni con l’Italia, ma anche il lavoro svolto dal primo cittadino in qualità di rappresentante diplomatico dell’Unione Europea presso Yangoon dal 2007 al 2011. Successivamente la prof. Stefania Barsottini, preside del Liceo Scientifico Galileo Ferraris di Torino, ha sottolineato l’importanza didattica del progetto, mentre Riccardo Messina, presidente dell’associazione United Network, ha enfatizzato la piacevole sorpresa nel vedere l’impegno e l’entusiasmo dimostrato dai ragazzi. Infine l’intervento di Gianni Giovannetti, portavoce del Sindaco, ha ricordato l’importanza della diplomazia.
La simulazione, comunemente chiamata IMUN, svoltasi nelle giornate del 13 e 14 febbraio, consiste nella riproduzione di una seduta del UNDP (Programma di Sviluppo delle Nazioni Unite), una branca specifica dell’ONU che si occupa di favorire lo sviluppo umano, sociale ed economico delle zone meno agiate del pianeta, sottoponendo problemi d’attualità ad esperti e delegati di ogni nazione membro. Agli studenti è stato assegnato il ruolo di “delegates”, ognuno di un stato diverso del mondo, col compito di rappresentare il punto di vista del proprio paese all’interno della discussione, interamente svoltasi in lingua inglese, sul tema proposto. Le sessioni, quattro nell’arco delle due giornate, hanno visto il susseguirsi di brevi discorsi formali e di discussioni moderate più libere, in cui i partecipanti si sono potuti confrontare su tematiche legate allo sviluppo dell’economia (in particolare del sistema finanziario), all’educazione, alla sanità e alle telecomunicazioni, nel tentativo di formare gruppi di lavoro comprendenti più stati alleati. Ogni gruppo al termine dell’ultima sessione ha presentato infine la propria risoluzione, divisa in vari punti di preambolo e azione concreta, nella quale sono emerse le varie soluzioni proposte dai delegates per supportare il paese. Ogni draft resolution è stata infine votata dall’assemblea, con la finale approvazione di 3 di esse. Diciannove degli ottanta ragazzi parteciperanno invece all’inizio di marzo alla simulazione newyorkese del progetto, accompagnati dalla prof.ssa Michela Arnello.
Ventitré studenti del Convitto Nazionale Umberto I hanno preso parte all’iniziativa di Torino ottenendo ottimi risultati. Più della metà delle Honorable Mentions assegnate dai due moderatori della simulazione sono state infatti ricevute da studenti dell’istituto ed entrambi i premi di “Best delegate” sono stati vinti rispettivamente da Elisa Giardino di 5D, rappresentante la Svezia, e Francesco Barilà di 3D, delegato delle Bahamas.

Elisa Giardino e Laura Lucaj (5D)

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