Dal 4 al 7 marzo si è svolta a New York la 40esima edizione del National High School Model United Nations (NHSMUN).
Il progetto, che si svolge, ogni anno, rigorosamente in lingua inglese, consiste nella simulazione dell’attività svolta dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, ovvero l’organo dell’Organizzazione, costituito da rappresentanti di tutti i 193 Stati membri, il cui ruolo consiste nel discutere, ridimensionare e, nella migliore delle ipotesi, risolvere le principali questioni internazionali con particolare riferimento ai principi di cooperazione per il mantenimento della pace e della sicurezza internazionale. A ciascuna scuola partecipante o, come nel caso del gruppo di Torino, coordinato da United Network, a ciascuna organizzazione è assegnato uno Stato da rappresentare in seno all’Assemblea. Ogni “delegato” (così sono chiamati i partecipanti all’evento) deve, di conseguenza, abbandonare ogni opinione personale o della propria Nazione di rpovenienza per acquisire quelle del Paese affidatogli. L’Assemblea Generale così organizzata viene poi divisa in commissioni, tra le quali ad esempio FAO (Food and Agriculture Organization), CSW (Commission on the Status of Women) e WHO (World Health Organization), coordinate da un “chair” (ovvero un moderatore) e un “vice-chair”.
Mercoledì 4 marzo alle 11 del mattino i delegati, quest’anno più di tremila e provenienti da più di venti Paesi, si sono riuniti all’interno dell’hotel Hilton, per assistere alla cerimonia di apertura. Gli oratori intervenuti in quest’occasione, alcuni “chair” e un docente universitario, dopo i convenevoli di rito, hanno richiamato l’attenzione sulla comune abitudine degli Stati, e dei loro cittadini, di prodigarsi nella difesa dei diritti umani solamente nei momenti di benessere economico e sociale, tralasciando di occuparsene nei momenti di crisi, sottolineando che vi sono situazioni nel mondo che necessitano di immediata e costante attenzione e che non possono essere trascurate per alcuna ragione.
Terminata la cerimonia, le diverse commissioni si sono riunite all’interno delle sale dell’albergo per dedicarsi alle proprie mansioni specifiche.
Giovedì 5 marzo alcune delegazioni hanno potuto incontrare i veri rappresentanti diplomatici che operano presso le Nazioni Unite, a cui hanno avuto la possibilità di porre domande relative alla posizione del rispettivo Stato circa i temi trattati nelle rispettive commissioni. Gli allievi del Convitto, come rappresentanti di Antigua e Barbuda, hanno potuto, dunque, conoscerne l’ambasciatore, Walton Alfonso “Aubrey” Webson, il quale è, come ha tenuto egli stesso a precisare, il primo uomo che presenti un handicap, la cecità, nel suo caso, a essere nominato ambasciatore delle Nazioni Unite
Dopo tre giorni di discussione, che hanno visto l’alternarsi di dibattiti, discorsi e momenti dedicati al libero scambio di opinioni, i comitati hanno votato e approvato le proprie risoluzioni. Una risoluzione consiste in un documento nel quale un’alleanza di Stati propone il proprio piano di azione per quanto riguarda i temi trattati dalla propria commissione. Quest’anno, tra i molteplici argomenti affrontati figurano la parità tra sessi nel mercato mondiale, l’infertilità nei Paesi in via di sviluppo, la globalizzazione del lavoro, il traffico di esseri umani in India e gli effetti dei cambiamenti climatici sull’economia mondiale.
La cerimonia di chiusura dell’evento si è tenuta all’interno del Palazzo di Vetro, nella sala in cui è solita riunirsi la vera Assemblea Generale delle Nazioni Unite. In questa occasione, dopo la lettura di un messaggio di apprezzamento per l’impegno e l’interesse dimostrati nello svolgimento dei lavori indirizzato ai delegati da parte del Segretario Generale delle Nazioni Unite Ban Ki-Moon, è stato annunciato che il “Secretary General” (il responsabile della simulazione) dell’anno prossimo sarà proprio italiano, Costanza Cicero. Non possiamo non augurarle buona fortuna, sperando che il NHSMUN 2016 sia all’altezza della simulazione di quest’anno, grazie alla quale i delegati hanno sicuramente potuto acquisire una maggior consapevolezza della comunità globale e dei meccanismi di negoziazione alla base della diplomazia internazionale.
Giulia Fracaro (4B)