Il dolore.

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Cara amica,

Come stai? Dove sei? Ci manchi, posso dirtelo? Ci manca il tuo sorriso, la tua voce, le tue parole, ci manca la tua voglia di vincere … insomma, ci murlanchi tu.

Ti ricordi l’ultima volta che ci siamo visti? Tu eri sola in casa, nel tuo letto, come sempre, pallida. Io lì, fermo in piedi, senza nulla da dire, nulla da fare, solo piangere.

Tu stavi dormendo, tua madre diceva che le tue condizioni stavano peggiorando precipitosamente e che tu non reagivi come avresti dovuto, non prendevi più i medicinali, non volevi più vivere, ti eri semplicemente lasciata andare al tuo destino.

Poi avevi fatto un debole sorriso e avevi pronunciato debolmente il mio nome mentre io correvo ad abbracciarti forte, fortissimo … per l’ultima volta.

Ti avevo detto di mangiare, di prendere le medicine, che sarebbe andato tutto bene e che saresti tornata come prima, anzi, ancora più bella. Ma tu non rispondevi più, ormai fissavi il vuoto e io intanto piangevo in silenzio, dentro di me.

Mi sono alzato e sono andato a casa. O meglio, stavo andando a casa, quando una chiamata sul mio cellulare ha spezzato il silenzio. Tua madre in lacrime mi diceva di andare all’ospedale perché ormai mancava poco, eri in condizioni critiche.

Ricordo perfettamente quel momento. Ho iniziato a correre piangendo, anche se in realtà non avevo una precisa idea di quello che stessi facendo, ricordo solo tanto dolore, troppo dolore da sopportare.

Non sono andato all’ospedale perché volevo stare solo, non volevo parlare con nessuno, volevo morire anch’io per essere lì con te a tenerti la mano.

Ora però sono qui, vicino a te. Sei bellissima, sdraiata come l’ultima volta, con dei fiori in mano. Vorrei parlarti, vorrei chiederti scusa per non essere venuto da te nel momento del vero bisogno, quando veramente servivo, non ora. Ora tu non sei altro che un fantoccio senza vita, senza sorriso.

Il rimorso mi sta divorando dall’interno, vorrei fermarlo ma non ci riesco, è più forte di me, forte come quel mostro che ti ha “mangiato” il sorriso, e contro il quale neanche tu sei riuscita a vincere.

Ormai non posso fare altro che augurarti buona fortuna e lasciarti andare, un bacio e poi mi allontano senza pensarci, divorato dal dolore.

Ora devo salutarti per l’ultima volta, però non amo gli addii. Preferisco un arrivederci!

Ci vediamo,

Andrea.

Andrea Gallo (1 D)

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