Balotelli: campione o eterna promessa?

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C’ era una volta un giovane calciatore dotato di un talento cristallino, che faceva impazzire i difensori di tutto il campionato giovanile e della Serie A. Oggi quel calciatore non esiste più.

Si è perso, ha sprecato le mille possibilità che i club più importanti del mondo gli hanno concesso.

In molti puntarono su di lui, da giovane: basti pensare al Manchester City, al Milan e al Liverpool. In ogni squadra la Balo-mania è però durata pochi giorni. Ad esempio, al Liverpool venne accolto con festeggiamenti e fuochi d’ artificio, al Manchester in molti lo definirono come l’ attaccante più forte al mondo e al Milan venne acquistato con l’ obiettivo di caricarsi la squadra sulle spalle e di ricondurla alla vittoria, ma in ogni squadra Balo fallì.

Adesso, all’ età di 26 anni, prova a rilanciarsi definitivamente a Nizza.

I primi segnali sono stati confortanti, con 5 goal in 7 partite, ma appena si allenta un po’ la pressione su di lui, Supermario ricomincia a far parlare di sé in maniera negativa.

La notte del 30 settembre il giocatore italo-nigeriano, all’ uscita da una discoteca nel bresciano insieme al fratello, è rimasto coinvolto in una rissa, durante la quale un uomo ha perso tre dita. Il talento non gli manca di certo, ma la testa è quella che è. Presuntuoso e superficiale, in campo non sembra metterci mai tutto il suo impegno, e molti giornalisti criticano il suo “non-correre” durante le partite.

Forse di Balotelli si è parlato troppo, magari è solamente un buon giocatore con una testa caldissima, stile Cassano, ma non è mai bello vedere un calciatore, oltretutto utilissimo alla Nazionale italiana, rovinarsi con le sue stesse mani.

Già da un po’ di tempo Supermario è uscito dal giro della Nazionale e non sembra avere le possibilità di ritornarci, a causa della sua mancanza di disciplina.

Di lui ci si ricorderà sempre il bolide a 122 km/h nella semifinale dell’ Europeo del 2012, della Champions League vinta con l’ Inter all’ età di vent’anni e dello scudetto vinto al Manchester City, ma anche delle cose negative, come la lite con Mancini ai tempi del Manchester o i clamorosi errori sottoporta ai tempi del Liverpool.

Bisogna però citare la sua sfortuna, perché proprio quando sembrava che Mario potesse ritornare Super… Ecco che un lungo stop dovuto ad un infortunio lo demoralizza, facendogli perdere definitivamente la fiducia in se stesso.

Non si può non parlare del suo potentissimo agente: Mino Raiola, che mette i soldi davanti alla felicità dei propri assistiti, e che qualche volta ha mal consigliato il giocatore.

Balo è così, e vien da dire (purtroppo) che così rimarrà per sempre.

Perché ormai è troppo “vecchio” per cambiare: il suo manager avrebbe dovuto farlo andare nella squadra giusta tre o quattro anni fa.

Ormai il talento che in molti osannavano si sta esaurendo e ogni giorno che passa l’ attaccante dà l’ idea di non poter più tornare ad essere quel giocatore che faceva impazzire mezza Europa, perché il talento è nulla senza il controllo e Balo ne è l’ esempio perfetto.

Riccardo Milano (1L)

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