Sabato 8 aprile 2017, a Cuneo, è stata celebrata la VII edizione del Premio Bottari Lattes Grinzane per la sezione “Il Germoglio”, dedicata ai migliori libri di narrativa italiana e straniera pubblicati nel 2016. I componenti della giuria tecnica si sono riuniti il giorno prima per la valutazione finale; tra questi Gian Luigi Beccaria, Leonetta Bentivoglio, Valter Boggione, Vittorio Coletti, Giulio Ferroni, Laura Pariani, Enzo Restagno, Alberto Sinigaglia e Marco Vallora. I titoli dei cinque romanzi finalisti sono stati annunciati durante la mattinata: “Quella cosa intorno al collo” di Chimamanda Adichie, “La malinconia dei Crousich” di Gianfranco Calligarich, “Intorno al mondo” di Laurent Mauvignier, “Il meteorologo” di Olivier Rolin e “La forma delle rovine” di Juan Gabriel Vásquez. Sono questi i cinque titoli che i 384 studenti, rappresentanti delle 24 Giurie Scolastiche, dovranno leggere per poi votare il romanzo vincitore di quest’edizione. Una rappresentanza di studenti dei Licei Pellico-Peano di Cuneo, Giolitti-Gandino di Bra, Galileo Galilei di Bra e Convitto Nazionale Umberto I hanno assistito personalmente all’evento, condotto dalla giornalista Chiara Pottini. Tutti i romanzi scelti dalla giuria hanno delle caratteristiche in comune: un’importante focalizzazione sui rapporti famigliari, sull’educazione sentimentale e un forte legame tra la scrittura e l’ambito socio-culturale. Durante l’evento è intervenuto Nicola Lagioia, scrittore e direttore del Salone del Libro presente a Torino dal 18 al 22 maggio. Per quest’occasione i quattro licei presenti hanno preparato delle domande da porre all’ospite speciale, esposte da uno studente per ogni liceo. La prima domanda a cui Lagioia ha risposto con fermezza è stata: “Qual è il modo migliore per scegliere un libro?”. Senza pensarci troppo, il direttore ha risposto: “In maniera istintiva, con una capacità rabdomantica”, per poi continuare citando a memoria l’incipit di “Lolita” di V. Nabokov. La seconda domanda proposta dai ragazzi era un riferimento alla critica e alla convivenza con essa. “Se un libro genera emozioni, sia positive, che negative, fa parte del gioco. Se non accadesse niente, allora comincerei a preoccuparmi”, non ha esitato ad affermare. A seguire è stato il turno dell’Umberto I, che ha domandato “come si confronta la letteratura contemporanea con i modelli classici”. Lo scrittore ha garantito che non esiste nulla di nuovo in arte: ad esempio Joyce si rifà ad Omero e Picasso all’arte africana primitiva. I ragazzi hanno dedicato l’ultima domanda al problema della tecnologia, vista come possibile minaccia per la scrittura come forma d’arte. “La letteratura finirà con la fine della razza umana”, ha semplicemente ribattuto. L’evento si è concluso con le ultime parole di Lagioia che, con aria simpatica e voglia di buttarsi nell’avventura del Salone del Libro, ha salutato il pubblico partecipante.
La città di Cuneo ha accolto i presenti in una calda mattinata di aprile, caratterizzata da un limpido sole primaverile. I cinque libri protagonisti, sottoposti alla critica della giuria, verranno letti con attenzione dai ragazzi, che voteranno il loro preferito il 14 ottobre presso il Castello di Grinzane Cavour. Non occorre aggiungere altro: che vinca il migliore!
Claudia Brizzi