E’ noto già da tempo che Torino è una delle città più inquinate d’Italia e nel mondo. Basta cercare “Torino e inquinamento” per trovare le immagini che immortalano una sorta di “cupola” che avvolge il capoluogo piemontese. Nella città circolano migliaia di macchine ogni giorno, 24 ore su 24, senza sosta.
Già da ottobre, con gli incendi della Val di Susa, l’aria era a livelli critici di inquinamento. Per legge il limite consentito di PM10, ossia le polveri microscopiche prodotte dalla combustione dei motori, è di 50 μg; ma nella città sono già da 9 giorni ad aver superato la soglia.
Secondo le leggi adottate, quando una città supera il limite massimo dei 50 μg per dieci giorni consecutivi, scattano i blocchi delle auto diesel, benzina ecc..
Per non far scattare il blocco, c’è ancora una speranza, ossia aspettare le piogge previste per domani. Il peggioramento atmosferico nella città è evidente, ma, guardando i dati sulle polveri sottili, se ne può notare un drastico aumento in questi giorni.
Le auto che forse non circoleranno sono fino alle euro 5 diesel, dalle 8 alle 19 per le private e per il trasporto merci dalle 8.30 alle 14 e dalle 16 alle 19.
Con questo blocco si rischia di non far circolare quasi mezzo milione di auto. Il divieto non includerà invece le auto elettriche, ibride e gpl (tranne le euro 0).
Si potrà però viaggiare il car sharing o facendo car pooling: cioè 3 persone per le auto euro 4 o 2 nelle macchine a tre posti.
Per il divieto di circolazione non sarebbe un problema, ma se si vuole il trasporto “green”, le macchine elettriche o ibride dovrebbero sostituire le auto a combustibile fossile. I veicoli “green”, tuttavia, hanno un costo e non tutti se le possono permettere… Perché non incentivarle?
Massimiliano Nuzzo