A proposito di scuola steineriana

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scuola_steineriana_scuila_waldorfBuona parte della mia giornata, da quando avevo sette anni, l’ho passata in una scuola chiamata scuola steineriana o waldorf. Ma che cosa è precisamente questa scuola? 

La pedagogia steineriana nasce a cavallo fra il 1800 e il 1900 per opera di Rudolf Steiner, filosofo e ricercatore austriaco. La prima scuola viene fondata nel 1919 a Stoccarda per i figli degli operai della fabbrica di sigarette Waldorf Astoria; proprio da essa prenderanno il nome le successive “scuole Waldorf” diffuse in tutto il mondo, con oltre un milione di allievi.

La principale  differenza  che contraddistingue questa scuola dalle altre è il fatto che il metodo di apprendimento punti molto allo sviluppo della manualità: dalla prima elementare alla seconda si impara a cucire piccoli oggetti come portapenne, porta strumenti, sacchetti ma anche animaletti di lana come gatti e scoiattoli. In terza elementare si impara a usare i ferri e si realizzano una sciarpa e un cappello. In quarta si realizza una cartella o zaino in feltro (panno di lana cardata) e un cuscino fatto con il telaio.

In quinta elementare tutte le scuole steineriane d’Italia organizzano delle Olimpiadi e quindi i ragazzi devono cucirsi la tunica e ricamarsi una cintura simile a quella degli atleti della Grecia antica.

Dato che le elementari e le medie sono considerate un unico ciclo di studi, non esiste la prima media, bensì la sesta: in questo anno si realizza il grembiule da cucina usato poi nelle ore di laboratorio, in settima (seconda media) si realizza una bambola alta circa 30 cm, mentre in ottava si cuciono felpe o pantaloni.

La scuola waldorf si inizia a sette anni. Infatti si ritiene che a questa età il bambino abbia raggiunto un livello sufficiente di maturità per apprendere materie e ragionamenti proporzionalmente complessi alla sua età, ma è fatta eccezione per i bambini e le bambine nati entro marzo. La classe viene formata e affidata a un insegnante che la porta dalla prima all’ ottava e insegna agli allievi la maggior parte delle materie, tra le quali anche geostoria, alimentazione e  botanica.

Vi sono poi insegnanti di lingua (inglese e tedesco), ginnastica, lavoro manuale e euritmia.

L’ euritmia è una sorta di danza, molto più lenta di quella classica, accompagnata da un piano o da uno xilofono, in cui ogni gesto è associato a parole o lettere: si può quindi dire che l’ euritmia sia come parole in movimento.

Il lavoro manuale, invece, è una materia durante la quale si fabbricano oggetti in lana, vestiti, cestini con i giunchi, o si preparano torte, biscotti e pane.

In occasione di ogni festività viene allestito un bazar gestito dai ragazzi delle medie, che cucinano per tutti i partecipanti e vendono manufatti prodotti durante l’anno.

Nel corso di tutti e otto gli anni si fanno molte gite, oltre a una annuale cui partecipa tutta la scuola; per esempio, in terza elementare si va a fare il formaggio in un caseificio, si pianta la segale, si raccoglie, si separano i chicchi dalla spiga, si macinano e poi la farina viene impastata con l’acqua per realizzare il pane. In alternativa si va a pestare l’uva per fare il vino; le api ronzano attorno ai piedi nudi dei bambini che calpestano gli acini, poi si lascia invecchiare il vino nelle botti in legno. Ma una cosa deludente è il fatto che alla fine dell’invecchiamento non se ne possa assaggiare nemmeno un goccio.

Si fanno anche gite da vasai e in negozi dove si costruiscono strumenti musicali; in alternativa sono proposte gite di più giorni o volte, come quando si va in cascina per tosare le pecore, lavare e tingere la lana per poi filarla e realizzare maglioni o altri indumenti.

Alle medie, invece, si fanno tre gite principali: una gita di una settimana a Roma, per visitare la città; una gita astronomica, per osservare lo spostamento delle stelle e delle costellazioni,  in occasione della quale si studiano i segni zodiacali e i pianeti. Per la terza gita si va a Firenze, dove si canta insieme alle scuole Waldorf di tutta Italia e dopo una settimana e mezza di prove si fa un concerto aperto al pubblico.

Un’altra cosa particolare è il fatto che non vi siano libri di testo, ma ogni allievo o allieva debba scrivere (sotto dettatura degli insegnanti o tramite rielaborazione di appunti) il suo quaderno, diverso per ogni materia.

Inoltre è molto importante tutta la parte che riguarda l’arte, alla quale sono dedicate due ore a settimana, durante le quali si disegna o dipinge su diversi materiali come carta, argilla, legno.

La mia esperienza in questa scuola è stata molto bella e formativa e sono contenta che i miei genitori abbiano fatto per me questo tipo di scelta. 

Rebecca Giordo

           

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