Prospettiva canadese

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foto paesaggio_articolo NataleAmmetto che mi fa molto effetto mettere per iscritto queste parole. Ormai anche il mio secondo mese qui in Canada è giunto al termine e questo significa che sono sempre più vicina alla fine di questa meravigliosa esperienza.

Il mese di settembre è stato caratterizzato da un insieme di emozioni altalenanti e  contrastanti tra di loro. C’è stato un primo periodo di pura felicità ed emozione, paragonabile a quella di un bambino che, passo dopo passo, scopre le meraviglie del mondo intorno a sé e rimane estasiato da tutto ciò che lo circonda. Le prime settimane ero proprio come quel bambino: con gli occhi ammaliati da una realtà completamente nuova e diversa.

Lo stupore e la felicità – che sul momento sembravano eterni – sono però svaniti nella seconda metà del mese, quando improvvisamente la lontananza da casa e le abitudini completamente stravolte hanno preso il sopravvento. La cosa più difficile da affrontare in quel periodo è stata la sensazione di solitudine che, come se fosse la mia ombra, non mi abbandonava mai. Paragonavo sempre tutte le difficoltà e le incertezze vissute lontano da casa con la spensieratezza e felicità che avrei provato insieme ai miei amici e alla mia famiglia se fossi stata in Italia. E questo non faceva altro che alimentare la mia nostalgia.

Ottobre, invece, è stato un nuovo inizio: difficoltà, paure, sensazioni di solitudine o di nostalgia hanno lasciato spazio a felicità e gratitudine, ma soprattutto alla sensazione di sentirmi “a casa” con un nuovo gruppo di amici e una nuova famiglia, con cui sono riuscita a costruire relazioni basate sulla fiducia e sull’affetto.

Questo mese mi ha dato l’opportunità di vivere tantissime esperienze nuove: andare a vedere una partita di hockey allo stadio, festeggiare il Thanksgiving in famiglia e vivere a pieno l’atmosfera di Halloween.

Il giorno del Ringraziamento è stato speciale ed unico. Per l’occasione abbiamo fatto una cena, insieme ai nonni e alla sorella, tornata dall’università per l’occasione, a base di verdure e tacchino, per poi terminare con una fetta di crostata di zucca e tiramisù, quest’ultimo da me personalmente preparato per far assaggiare un po di tradizione italiana alla mia famiglia ospitante.

Altro evento molto sentito qui in Canada è stato Halloween. Fin dai primi giorni di ottobre si vedono le case interamente decorate a tema e la scelta del travestimento inizia addirittura mesi prima. I primi giorni di ottobre, per l’occasione, ho decorato l’intera casa e intagliato le zucche con la mia famiglia, attività che mi ha permesso di trascorrere ancora più tempo con loro e creare una maggiore sintonia tra di noi. L’ultimo giorno del mese, poi, gli studenti di tutte le età e i professori vanno a scuola travestiti e per l’occasione ogni anno viene montato un palco nella caffetteria, sul quale durante l’ora di pranzo si svolge una vera e propria sfilata-competizione per premiare i costumi migliori. La sera, le luci di tutte le case sono accese e le vie della città sono piene di bambini e ragazzi di ogni età che, di porta in porta, offrono il tipico “dolcetto o scherzetto?”. Quello che stupisce di più, da questa parte del mondo, è il quanto questa festa sia così sentita e apprezzata non solo dai bambini ma da persone di ogni età.

Ricordare quanto già vissuto e immaginare quello che vivrò nei prossimi mesi mi rende davvero felice ed immensamente grata. Mi trovo dentro a tutto ciò che solo pochi mesi fa era solamente un sogno lontano, diventato realtà. E, come sempre quando si vivono bellissime esperienze, il tempo comincia a trascorrere troppo in fretta. Vorrei mettere in pausa per gustarmi ogni singolo istante, soprattutto per non cancellare nulla dei ricordi che cominciano a depositarsi nella mia memoria e che porterò con me per tutta la vita.

Eleonora Natale

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