Infausto nome

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Eyjafjöll. No, non è una parolaccia. Una maledizione? Forse, volendo prenderla sul personale, geologicamente pericolosa e aereoportualmente disastrosa. Eyjafjöll letteralmente dovrebbe significare «Montagna delle Isole», si tratta del vulcano islandese che ha deciso di ricordare la sua presenza al mondo (dopo duecento anni di quiete) Giovedì 15 aprile. Mentre tra un’evacuazione e l’altra gli Islandesi prendono in giro i reporter di tutto il mondo per i loro tentativi di pronunciare l’infausto nome (http://tv.repubblica.it/dossier/vulcano-islanda-cenere/non-sanno-pronunciare-il-nome-del-vulcano/45784?video=&pagefrom=1), rischiando di meno mi permetto di proporre una nuova traduzione : “Sabotatore di gite”.

Facile, pronunciabile e, se non letterale, per lo meno veritiera. Chiedete pure ai ragazzi della III F, che il giorno dopo l’eruzione avrebbero dovuto imbarcarsi su un aereo per la Svezia; vi parleranno di una fantastica gita a Malpensa, andata e ritorno in mattinata. Appena (e se) riescono a tornare, anche i ragazzi della II B forse vi racconteranno della loro esperienza in India, soprattutto la parte riguardante il rientro, con aeroporti bloccati e riaperti ad intermittenza. Il sabotatore ha calcolato proprio tutto: grazie alla sua tempistica per poco non ha bloccato anche gli ospiti spagnoli giunti (infine) in occasione della “semana en español” ed i ragazzi diretti in Olanda, che grazie a qualche giorno di preavviso sono riusciti comunque ad andare in pullman. Questo il caos che la montagna di fuoco sommersa è riuscita a creare nel nostro piccolo mondo scolastico in appena sei giorni, per non parlare del resto del globo: bloccato.

Dal nome ai fatti questa montagna sembra voler sfidare il sistema dei trasporti, l’economia, la pronuncia dei giornalisti (sviluppo, denaro e comunicazione), ed anche se un paio di classi del nostro Istituto sono a buon diritto convinte di essere loro le principali vittime di questo colosso, l’inaspettato sabotatore sembra voler ricordare a tutto il mondo la potenza della natura, anche davanti alle meraviglie dell’uomo.

 Eugenia Beccalli (3F)

 

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