Il saluto del Rettore

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Le Convittiadi sono nate come manifestazione sportiva con l’intento di conoscersi, divertirsi e scambiarsi le esperienze interne alle varie realtà dei nostri Istituti, ampliando anche la possibilità di fare di questo incontro l’occasione importante per stringere nuove amicizie e mettere in pratica gli insegnamenti appresi durante il percorso formativo, alla luce di una appassionante e leale competizione.

Se siamo  ancora qui, alla IV edizione della manifestazione è perché abbiamo continuato a credere nel confronto sportivo e nello scambio di esperienze umane come opportunità di crescere, di intraprendere assieme percorsi nuovi e di rinsaldare le finalità educative proprie dei nostri Convitti. Voglio, perciò ringraziare di cuore i miei colleghi che hanno sostenuto i loro ragazzi a scendere n campo ma, ancor più, voglio ringraziare i giovani presenti a questa nuova Convittiade che si apre alla vigilia dei 150 anni dell’Unità d’Italia e si concluderà il prossimo anno in concomitanza  con le manifestazioni proprie dell’anniversario celebrativo, ricorrenza cui noi come convitti partecipiamo a pieno titolo perché le nostre Istituzioni, ricche d un passato illustre, hanno vissuto da protagoniste la storia di questi 150 anni del nostro Paese.

Da allora ad oggi si sono fatti molti passi importanti, ed ora raccogliamo i frutti di un lavoro che vede le nostre Istituzioni, qualche volta collocarsi come centri di studi di eccellenza e, comunque sempre come centri di educazione rispondenti ai bisogni del territorio e della società del nostro tempo.

Voglio, dunque, auspicare che questa manifestazione sportiva si svolga nel segno dell’interazione personale e del ben – essere  insieme perché, solo rispettandoci gli uni e li altri e coltivando valori condivisi, potremmo trovare quella unità nazionale forte e consapevole che non teme l’apertura e il confronto con l’Europa e con il mondo.

Affido, dunque, a questi giovani il compito di emozionarci e coinvolgerci  con la forza del loro impegno e la determinazione del loro coraggio; gioiremo insieme nella vittoria, ma accetteremo la sconfitta come stimolo per il futuro e per proporci per il prossimo anno più preparati e forti.

Ringrazio quanti hanno creduto in questa manifestazione e si sono prodigati per la sua riuscita e i tanti che sono oggi assieme a noi per correre questa nuova avventura.   

Il Rettore Dirigente Scolastico

                                                                                                                  Prof. Pietro Teggi

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