In Sicilia abbiamo tutto. Ci manca il resto

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La 1D in Sicilia

La 1D in Sicilia

Di solito le prime fanno la gita in luoghi legati alla cultura classica: quest’anno la ID ha scelto un tour della Sicilia.

Armati di trolley siamo partiti dall’aeroporto di Caselle la mattina del 14 Aprile, per arrivare a Catania verso mezzogiorno. Dopo una breve visita del centro storico, abbiamo visitato la città di Taormina e, in particolare, il suo teatro greco, nella cui architettura si mescolano lo stile ellenistico e quello romano. La sera abbiamo dormito a Giardini Naxos.

Il 15 Aprile siamo andati, costeggiando lo Ionio, a Siracusa; nella mattinata la visita si è incentrata sull’Ortigia, un’isoletta, già abitata dall’età del bronzo, che fu poi colonizzata dai Greci per la sua posizione strategica facilmente difendibile e la presenza della Fonte di Aretusa, una fonte di acqua dolce sul litorale marino, una presenza eccezionale. Nell’Ortigia, oltre alla Fonte di Aretusa, abbiamo visitato il duomo oggi dedicato a Santa Lucia, patrona dell’isola, ricavato da un tempio greco. Nel pomeriggio abbiamo visitato l’area archeologica, in cui si è potuto visitare il celeberrimo teatro greco. Siamo tornati a Giardini Naxos a pomeriggio inoltrato; qui, giocando a pallavolo sulla spiaggia, una nostra compagna si è fratturata l’alluce.

Il 16 abbiamo affrontato un lungo viaggio in pullman; purtroppo, abbiamo dovuto rinunciare alla visita della villa romana di Piazza Armerina per questioni di tempo. Nel pomeriggio la valle dei templi di Agrigento, patrimonio dell’umanità, è stata la nostra meta. Fra gli uliveti tanto decantati da Pirandello, si stagliano ben dieci templi, fra cui il tempio di Giove Olimpo, mai ultimato, che sarebbe stato il più grande del mondo antico; del tempio oggi sono visibili, oltre alle fondamenta, solo i possenti telamoni che decoravano la facciata. La sera siamo rimasti ad Agrigento.

Il 17 ci siamo spostati sulla costa tirrenica: abbiamo visitato Monreale, il mattino, e Palermo, il pomeriggio. Lo spettacolo dei mosaici del Duomo di Monreale, che ricoprono quasi totalmente le pareti interne della chiesa, ha così tanto ammaliato qualcuno (il sottoscritto) da fargli perdere lo zaino, che poi ha ritrovato. Splendido è anche il chiostro del Duomo. La visita a Palermo è durata l’intero pomeriggio, toccando le principali attrattive storico-artistiche del capoluogo siciliano: il Duomo, che conserva le reliquie di Santa Rosalia patrona di Palermo, la chiesa di San Giovanni degli Eremiti, in stile arabo-normanno, la Fontana della Vergogna e i due teatri. Qui ci ha colto la triste notizia: il nostro volo è stato cancellato per la nube di polveri del vulcano islandese.

La mattina del 18 abbiamo visitato l’area archeologica di Segesta, di cui abbiamo visto ben poco per la fitta nebbia e la pioggia scrosciante. Alle 18.30 siamo partiti per Torino, dove siamo arrivati dopo una ventina di ore di viaggio.

 

Valerio Pace (1D)

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