Il valore della vita – I ragazzi di Palermo

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Alle 20.30 di Martedì 3 Maggio su Piazza Valle Stretta si affaccia il Palazzo delle Feste, completamente illuminato e pronto per ospitare la seconda rassegna di spettacoli che allietano le serate di questa V Edizione delle Convittiadi.
La tornata si apre con i ragazzi dell’Educandato Statale “Maria Adelaide” di Palermo che presentano “Il valore della vita”, uno spettacolo che unisce coreografie di danza classica e moderna e di ginnastica ritmica e recitazione di poesie e brani mitologici antichi e moderni.
Sullo sfondo di un video su cui scorrevano alcune frasi della pubblicazione “Valore” di Erri De Luca, dapprima una ballerina classica in un grazioso tutù verde, poi due ginnaste dai costumi attillati e infine una coppia di ballerine di danza contemporanea hanno dato un saggio della propria bravura eseguendo elaborate coreografie sulle note dei brani che accompagnavano la lettura del brano.
È seguito il mito di “Ulisse e le sirene”, recitato da alcuni alunni dell’Educandato: un espressivo Odisseo legato all’immaginario albero maestro si dimenava nel desiderio di raggiungere le sirene che danzavano cantando attorno a lui.
È stata poi eseguita l’interpretazione del mito del volo fatale di Dedalo e Icaro.
Anche il mito sei-settecentesco di “Colapisci”, recitato e poi cantato in dialetto, ha visto la partecipazione di diversi dei ragazzi palermitani: Colapisci, leggendario nuotatore siciliano capace di ritrovare la spada del re e l’anello della regina nelle acque più profonde, viene incaricato dai regnanti e di scoprire su cosa si poggiano i loro possedimenti. Colapisci, affranto, riferisce che alla base del Regno delle Due Sicilie ci sono tre colonne, una delle quali sta cedendo. Prendendo in parola il re che gli chiede disperatamente di aiutarli, Colapisci passerà il resto della vita sott’acqua, a sostenere la colonna pericolante. Alla fine del racconto si vedono i sovrani fermi alla Marina ad aspettare il nuotatore che non ritornerà.
Buona l’interpretazione degli attori, dotati di costumi e strumenti scenici adeguati: una regina dal lungo abito rosso affiancava un elegante re dalla spada lucente ed era in realtà una ragazza dotata di parrucca ad impersonare Colapisci.
La narrazione in dialetto fatta da una giovane alunna dell’Educandato era esplicata da cartelloni vivacemente colorati. È poi seguita una rielaborazione musicale eseguita dagli attori stessi.
Come una bionda presentatrice aveva precisato all’inizio della performance, il tema dello spettacolo è stato il valore della vita: la vita dedicata al servizio degli altri di Colapisci, la vita avventurosa e piena di tentazioni di Odisseo, la semplice vita umana portata a una lenta fine dai nostri gesti poco attenti, come sottolineavano le forti parole di Erri De Luca.
Un bello spettacolo denso di significati e di spunti di riflessione quindi questa prima rappresentazione di oggi Martedì 3 Maggio: bravi ragazzi!

Chiara Murgia

 

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