Un’ondata d’energia

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L’ampia casta giornalistica, generalmente, dovrebbe essere oggettiva, senza render note le proprie preferenze o, nel caso di commenti sportivi, far capire per chi parteggia.

Ciò, però nella maggior parte dei casi non viene osservato. È così che sfrutto le mie licenze giornalistiche per poter parlare del nostro Convitto o meglio della nostra inarrestabile squadra di volley femminile, che è riuscita, con un energia coinvolgente, a portarsi a casa una serie di ben cinque vittorie su cinque partite giocate, spesso con ampio vantaggio sugli avversari. Le nostre ragazze, capitanate dall’ormai esperta pallavolista Martina Pirali, soggetto anche della nostra intervista, insieme al vice Ilaria Luciano, sono state davvero una forza incontenibile. Spesso soggette alla stanchezza, poiché anche nella squadra di beach, non si sono lasciate scoraggiare dalla situazione, giocando con più grinta di prima. Sempre sotto il controllo vigile e molto critico del professor Chianale, le otto ragazze hanno dimostrato un grande spirito e unione tra di loro. Affrontando squadre come Roma, la più temuta avversaria, vincendo contro Napoli, le amiche-avversarie, il Montagna, in semifinale, hanno saputo tirar fuori notevoli e inaspettati assi nella manica.

 

Abbiamo intervistato le due giocatrici al termine della semifinale contro la Motagnana. Sono riportate qui di seguito alcune domande generali e un commento della partita.

 

Da quant’è che giocate?

Martina Pirali: Da cinque anni.

Ilaria Luciano: Anch’io.

Martina: E giochiamo insieme da tre, quattro anni, nel Parella

Generalmente siete ansiose prima della partita?

I: Si, dipende dalle partite. Anzi a volte è meglio essere un po’ ansiosi che addormentati.

E quindi, di solito, come scacciate l’ansia?

M: Io non la scaccio, rimane qua (indica il petto, ride)

I: Be’ anche io non la scaccio, però quando inizia la partita, concentrandosi … anche sul pallone, nella pallavolo non deve cadere per terra.

Il primo e secondo set li avete vinti con largo vantaggio. Il primo venticinque a nove, il secondo venticinque a dieci…

M:  Siamo state bravine… (ride)

Pensavate fosse così semplice?

M: No, perché essendo la semifinale..io non me l’aspettavo

I: No, perché comunque abbiamo, a causa del girone, affrontato squadre molto più forti..

M: Tipo Roma … Napoli

Quindi generalmente sapere la forza dei vostri avversari, vi condiziona?

I: Si, ma più negativamente che positivamente. Perché sapere che è forte ci fa pensare, la giocheremo ma non vinceremo mentre quelle più scarse ci addormentiamo..

Il tifo, secondo voi, aiuta?

I: Sì, molto. Soprattutto in partite come queste …

M: No, no. In partite più difficili come quella con la Roma..

I: Sia in partite facili che difficili che semplici, ci aiuta a non addormentarci …

Osservandovi da fuori sembra che abbiate un grosso spirito di squadra, è così? Siete legate?

M: Si, si con tutte, poi noi due giochiamo anche insieme ed altre le conoscevamo già …

Grazie mille!

Chiara Carrera

 

 

 

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