Un’emozione condivisa nella staffetta campestre

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Sono proseguite e concluse le gare di corsa campestre, questa mattina non più singole, ma a staffetta. Sotto un cielo rannuvolato si sono preparati gli atleti della categoria Large due ragazzi e due ragazze per squadra, per correre i 4×1200 metri. Dopo il giro di ricognizione e un po’ di riscaldamento i primi corridori si posizionano sulla linea di partenza e aspettano l’arrivo dello sparo. Cominciano la gara, incitati dal tifo sparso lungo tutto il percorso. Alla fine del primo rettilineo Aosta e Roma intonano inni in sostegno dei loro atleti che si contendono le prime tre posizioni. Da un lato all’altro del percorso si alternano nell’incitare i corridori, gli uni con bandiere e campanacci, gli altri con inni e cori. Il Convitto Vittorio Emanuele II di Roma a classificarsi primo sul podio con la squadra composta da Stefano Rubolino, Giulia Gori, Elena Meta e Riccardo Trocino e a ricevere e contraccambiare una stretta di mano degli avversari. Secondo posto invece per Aosta, che dopo un degno recupero si è aggiudicata il podio, e terzo per il Convitto Nazionale Piazzi di Sondrio.

Anche la categoria Small ha fatto poi il suo ingresso in pista, anche loro in squadre miste di quattro ragazzi, per correre i 4×800 metri. Fra i consigli e le dritte degli allenatori e dei compagni più grandi appena tornati dalla loro competizione, si posizionano alla partenza. Dopo lo scatto iniziale cominciano a delinearsi le posizioni che continueranno a stravolgersi per oltre un chilometro e mezzo. Un cinque per passarsi il testimone fra le due linee bianche che delimitano l’area, segno dell’unione necessaria alla vittoria. A tagliare per primo il traguardo Ferdinando Maniscalchi dell’Educandato Maria Adelaide di  Palermo, che ha seguito i suoi compagni Alessio Marino, Giada Traina e Simona Amaro già campionessa della campestre per la categoria small. Secondi sul podio i ragazzi del Convitto Uccellis di Udine, sul terzo gradino il Convitto Maria Luigia di Parma.

Un esempio di sportività esemplare anche sulla pista campestre che si è trasformata in un occasione per condividere l’emozione di una corsa insieme dando il massimo anche per la squadra. Un’emozione emersa anche dalle interviste hai vincitori, che riportiamo di seguito.

 

Federica Baradello

 

 

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