Blank out

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blank outIl foglio è bianco. Cosa scrivere?
Una delle cose più brutte: non riuscire ad esprimere ciò che si vuole. Descrivere luoghi, azioni, personaggi, fatti ed emozioni. È tutto ciò che sono capace di fare; scrivere. Ed ora, eccolo, è arrivato lui, quel black out che tanto temo. Mi chiedo perché? Mi è sempre così facile scarabocchiare ciò che sento, ciò che mi detta la mente, il cuore, su di un foglio bianco.
Scrivo due o tre righe.
Ciò che leggo appare confuso, privo di senso logico e dispersivo. Come una finestra che vorrebbe essere aperta, aperta al mondo, e che invece è sbarrata da vetri oscurati, che offuscano la visione e di conseguenza distorcono la realtà. Non riesco a capire il perché. È la paura, forse, di non essere all’altezza delle aspettative, di non apparire naturale, o forse semplicemente l’insicurezza. Non riuscirei mai a contare le storie,i pensieri e i sentimenti che tramutati in parole riempiono la memoria del mio Hard Disk. Non li leggerà mai nessuno, così è giusto che sia, solo in questo modo riesco a liberare i miei pensieri e andare oltre a quel vetro oscurato. Non mi sento all’altezza, mi blocco trovandomi davanti a quel foglio con il titolo assegnato non riesco più a scrivere. Il solo pensiero mi provoca un tuffo al cuore.
Continuo a non scrivere.
Solo tre righe di pensieri confusi, espressi nell’italiano peggiore che abbia mai letto. Il fatto è che penso. È questo il problema, penso a ciò che scrivo, e soprattutto a come lo esprimo. Non mi è facile esternare i sentimenti, le emozioni, la timidezza. Scrivere mi ha sempre aiutata, ho sempre confidato tutto a carta e penna senza pensarci su. Ora invece non posso fare a meno di pensarci, è questo che mi blocca. Continuo a ripetere gli stessi concetti, sempre più sgrammaticati, sempre più insensati.
Non ci riesco.
Inizio a pensare di non essere realmente più in grado di scrivere un testo pressoché decente. Cerco di chiarirmi le idee, di rassicurarmi. Inutile. Ho paura di deludere le persone, ma forse di più me stessa. Il tempo passa e ciò che ho scritto mi fa ribrezzo. Mi sono delusa. Non ho più nulla da perdere ormai, ho toccato il fondo.
E scrivo.
Mi libero di tutta l’ansia, dell’insicurezza che prima offuscavano la visione del mio mondo, attraverso la finestra scura. Ho finito, finalmente. Non rileggo, potrei pentirmi del mio operato , mi succede sempre. Consegno e mi sento finalmente serena. Devo combattere il mio blocco, il mio “blank out”.

 

Andrea Piano (1D)

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