Ella piangeva per la luna, così maestosa quella sera.
Da sola in quel prato, illuminato dal blu della notte,
plenilunio di schiuma marina, e come essa sola nel blu infinito.
Implorava Selene spaventata, la sua superficie di carta,
ferita, con enormi crateri, cicatrici, che mai saranno rimarginate.
O luna, non morire tu, di questo misero e lontano sistema unica genitrice.
Mattia Accati-Sheard (1B)