O Luna, sommi cantori, copiosi
Come milizia d’estive cicale
Devoti composero sulla lira
Sinceri canti d’amore ammirato
Al puro candore della tua pelle,
Alla cui sequela si posero
Sospiri d’una casta d’amanti:
Vacue orazioni ad un masso.
Apollo condusse impietoso
Il piè dell’adamitico seme
Sull’intonse coste dei tuoi mari.
Di Sionne però la tromba squilla,
Onde è il plenilunio festivo,
Già caro alla genìa d’Abramo:
Astral simulacro porge il Cielo,
Per Grazia maggior Realtà schiudendo,
Ché parve chiaro l’angelico Pane.
Valerio Pace (5D)