Alle Convittiadi una riflessione sul futuro del Liceo Classico Europeo

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Un momentto della riunione

Un momentto della riunione

Fra gare di calcio e beach volley, scacchi e tennis tavolo, le Convittiadi sono anche state l’occasione per trovarsi a riflettere sul futuro del Liceo Classico Europeo, unico corso di studi, insieme al Liceo Scientifico Internazionale, a non essere stato toccato, per il momento, dalla Riforma.

Lunedì pomeriggio, mentre sui campi gli atleti difendevano i colori delle loro squadre, alcuni Rettori, Docenti ed Educatori dei Convitti e degli Educandati che attuano la sperimentazione, coordinati dal Rettore del Convitto di Torino Prof. Pietro Teggi, si sono incontrati al Villaggio Olimpico per definire un percorso di valutazione  e riprogettazione del corso. Dal confronto delle diverse esperienze maturate in questi anni è emerso che il progetto del Liceo Classico Europeo nel suo complesso continua a rimanere valido.

Diversi sono gli elementi che ne fanno un corso di eccellenza: l’impegno richiesto agli studenti e le doti che questi debbono possedere e potenziare per rendere proficuo un percorso scolastico che comprende i tre assi culturali – umanistico, scientifico e linguistico; la collaborazione fra docenti, educatori e insegnanti madrelingua, sicuramente impegnativa, ma decisamente arricchente, perché induce a programmare gli interventi didattici ed educativi affinché essi siano efficaci, permettendo un continuo scambio di esperienze; il continuo confronto con le scuole estere (europee, ma non solo) attraverso scambi culturali e progetti internazionali; la presenza di una rete nazionale che unisce i Licei Classici Europei all’interno di una comunità educativa presente su tutto il territorio italiano, la quale incarna, in realtà regionali diverse, obiettivi e caratteristiche comuni.

La discussione ha però anche messo in luce i nodi cruciali del progetto, su cui occorrerà lavorare nei prossimi mesi, facendo tesoro delle innovazioni avvenute in questi anni nel campo degli studi psicologici, pedagogici, didattici e tenendo conto dei cambiamenti culturali e sociali che sono in corso: innanzitutto, l’insegnamento delle Lettere Classiche, su cui sarà organizzato agli inizi di giugno a Torino un seminario per riflettere su obiettivi e modalità didattiche di una disciplina le cui peculiarità, come l’insegnamento comparato del latino e del greco, continuano a porre questioni che i docenti cercano di risolvere nella pratica quotidiana ma che meritano di essere affrontate all’interno di un discorso globale.

L’attenzione si è poi spostata sull’organizzazione della didattica e sulla necessità di definire ritmi e luoghi di insegnamento-apprendimento e percorsi interdisciplinari che permettano di valorizzare le caratteristiche specifiche del corso di studi, che può diventare un laboratorio di disseminazione all’interno del sistema scolastico nazionale. Legate a questo argomento sono le riflessioni sul laboratorio culturale, caratteristica peculiare e innovativa all’interno del nostro indirizzo, attraverso cui l’allievo, insieme al docente e all’educatore, ‘impara ad apprendere’, e sull’Esame di Stato, che dovrà essere coerente con le caratteristiche peculiari del corso di studi.

Così, l’impegno agonistico degli studenti è stato accompagnato dall’impegno progettuale dei docenti, a dimostrazione del fatto che nei Convitti non si sta mai fermi.

 

Linda Soglia

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