La collaborazione dell’Umberto I con Amnesty International si è rinnovata durante quest’autogestione 2014: abbiamo avuto occasione di parlare di discriminazione di genere con l’attivista Carla Gottardi. Per cominciare, una definizione precisa per l’otto marzo – Giornata Internazionale della Donna, e non Festa della Donna con pizze al femminile, mimose, annessi e connessi. Contestualizzare l’impegno di Amnesty in questo senso è fondamentale: in quanto organizzazione che si occupa di diritti umani, garantire l’uguaglianza tra uomini e donne non può non far parte della top three. Si potrebbe pensare che nel XXI secolo parlare dei diritti umani sia passato di moda. In realtà, nessun topic è più attuale: dal conflitto in Crimea alle dichiarazioni omofobe di Putin, le situazioni in cui i diritti umani vengono negati sono le più diverse. Occhio perciò: bisogna saperle riconoscere anche nelle semplici azioni di tutti i giorni, nella vita quotidiana di ognuno di noi. Stando al report annuale di Amnesty, la maggior parte delle donne uccise o stuprate sono oggetto di violenza dei loro stessi partner. Soltanto in rarissimi casi l’autore del crimine è una persona casuale. Ancora tanto astratti questi diritti umani? Ecco allora che la Gottardi ha organizzato i ragazzi in gruppi. Obiettivo: riflettere sulle ragioni della genesi, sullo sviluppo, sulle implicazioni e sulla possibile risoluzione e prevenzione della questione “discriminazione di genere”. Dopo un primo momento di scambio di idee e considerazioni all’interno dei vari gruppi, si è proceduto con un confronto collettivo sui vari punti emersi: avendo profonde radici culturali, è necessario intervenire in maniera concreta, ad esempio attraverso la realizzazione di strutture per donne vittime di violenza, sensibilizzando ed educando alla legalità, al riconoscimento e alla denuncia.
In conclusione, prima di procedere con la consegna di materiale informativo riguardo l’organizzazione, Carla Gottardi ha illustrato la campagna di sensibilizzazione lanciata da Amnesty International riguardo alla Giornata Internazionale della Donna da attuarsi attraverso la realizzazione di origami.
Chiara Murgia, Giulia Marega (5C)