Sto scrivendo ancor prima di partire. Questa, per me come per altri, è la prima volta che partecipo alle Convittiadi in qualità di inviata dell’UmberTimes. Come mi sento? Non l’ho ancora capito. Mi sembra di essere tornata indietro di anni e anni, alle elementari, quando la sera prima di una gita (di un giorno massimo) non riuscivo a prendere sonno, tanta era l’agitazione. Ma ora non sono più una bambina, non sentirò nostalgia di casa, non mi mancheranno i miei genitori. Non ho alcun motivo di preoccuparmi. Eppure lo faccio, e capirne il motivo mi è molto difficile. Forse è perchè non conosco ancora nessuno e per me e la mia timidezza legare con persone nuove risulta sempre parecchio problematico. Forse è per questo, sì. O forse no, forse è semplicemente perchè non mi sento all’altezza, per niente. Sarò circondata da persone che scrivono, scrivono sempre, scrivono bene. Ecco no, non credo proprio di essere alla loro altezza. Il mio scrivere è più un capriccio. E’ una spiaggia, un’isola nella quale mi rifugio quando ne ho più bisogno. E’ un modo per evadere, ma anche un modo per dire “ehi, sono qui!”. Perchè, come ho già detto, ho un carattere piuttosto introverso che mi impedisce di esprimere naturalmente a parole quello che penso, di parlare insomma. Perciò scrivo, perchè mi riesce meglio. E mi piace scrivere. Per questo tra qualche ora sarò su quel pullman che mi porterà a Bardonecchia, per questo ho deciso di mettermi in gioco e, per quanto difficile potrà essere, di condividere questa passione (se così posso definirla) con altre persone. O meglio, con i miei compagni dell’UmberTimes.
Angela Vinci