Artisticamente … Garello

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Mercoledì 10 marzo 2010 – Aula meeting – Prof.ssa Garello in “Le donne come artiste da Sofonisba Anguissola a Frida Kahlo”

 

“Giorgio Vasari, un noto storico dell’arte, disse : «Le donne, quando hanno voluto intromettersi in qualche studio, ne sono sempre uscite eccellentissime».”

Così inizia la prof.ssa Garello la sua conferenza sull’arte durante l’autogestione 2010; dopo vari ringraziamenti agli alunni per aver partecipato, sottolinea che lo scopo della sua conferenza è “sfatare l’idea dello sconfinamento delle donne nell’arte”.

Così in seguito ad una breve introduzione ed alcune precisazioni sul ruolo comunque importante delle donne nell’arte, si butta a capofitto nella sua conferenza, partendo con la presentazione di una delle quattoridici artiste di cui ci parlerà: Sofonisba Anguissola.

Nata a Cremona nel 1528, viene ammessa nella bottega di Bernardino Campi e di Bernardino “il Sojaro” Gatto; diventa una pittrice e, dopo varie committenze, viene nominata “artista di corte” da Filippo II re di Spagna. È una manierista di matrice Leonardesca (notabile dalla comparsa di superfetazioni) e una ritrattista specializzata in nature morte con figure antropomorfe ed in scene di vita quotidiana.

È definita “artista di crisi” per la cura maniacale dei particolari ed una alta caratterizzazione fisiognomica.

Muore a Palermo nel 1625, dopo vari spostamenti in altre città.

Come Sofonisba, una pittrice che “assorbe le tecniche dei predecessori” è Lavinia Fontana, nata a Bologna nel 1552: figlia di Prospero Fontana, si cimenta principalmente nel ritrattismo femminile; è erede della pittura Raffaellesca e del Parmigiano. Ha una produzione religiosa, infatti diventa pittrice uffciale del Papa. Muore a Roma nel 1614.

Arrivata qui, la prof.ssa, esce dai confini italiani e ci presenta una pittrice di origini francesi: Elisabeth Louise Vigée-Lebrun; nata a Parigi nel 1755 è una delle prime donne ad entrare nell’Academie Royale come pittrice storica; è una neo-classicista ed una ritrattista, infatti ritrae Maria Antonietta più volte e diventa l’artista di corte della Regina. Sfortunatamente, però, durante l’anno della Rivoluzione deve fuggire, ma trova rifugio presso altre corti: Napoli, Austria e Russia.

Scrive uno dei primi manualetti per le donne che vogliono avvicinarsi alla pittura: “Consigli per la pratica pittorica”. Muore a Parigi nel 1842.

Un’artista d’oltre manica è, invece, Angelica Kauffman. Nata a Chor nel 1741, è anche lei una neo-classicista e diventa una pittrice mitologica. E’ l’unica donna fondatrice della “Royal Academy” a Londra, forse perché era l’amante di Reynolds (uno degli altri fondatori).

Muore a Roma nel 1807.

Passando da Berthe Morisot, Mary Cassat e Camille Claudel, arriviamo a Kathe Kollwitz: nata a Konisberg nel 1865 è una pittrice realista che, in seguito alla morte del figlio, dipinge solo più quadri con senso di morte. Morirà, poi, a Meritzburg nel 1945.

Dopo di lei seguirono Susanne Valadon e Tamara de Lempika: nata a Varsavia nel 1898, si trasferisce a Parigi nel 1920 e diventa ritrattista della nobiltà francese. Muore a Cuernavaca nel 1980.

Per ultima ci fu Frida Kahlo, nata a Città del Messico nel 1907, è una pittrice. Nella sua città si può ammirare il museo dedicato a lei, nella “Casa Blu” voluto dal marito. Morirà in questa città nel 1954.

…E con lei, hanno termine le due ore della conferenza.

 

“ Spero che qualcuno di voi avrà memoria…” Saffo.

 

Serena Zanirato (1C)

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