Ormai da qualche tempo, per le strade di Torino, Un misterioso artista stampa e affigge falsi manifesti pubblicitari: un’abile operazione di satira politica che fa sempre più scalpore, in città e sul web.
Gasparri, Adinolfi e Salvini sono solo alcuni nomi dei politici diventati protagonisti dei divertenti cartelli in teche Igp Decaux, che li scherniscono lungo le strade del capoluogo piemontese con immancabile buon gusto e totale noncuranza del politically correct. La ricetta è sempre la stessa: l’artista realizza una parodia di celebri pubblicità di aziende famose (Tiffany & Co., Apple, Dior, etc.), mettendo al centro di essi i protagonisti della cronaca politica e messaggi forti; le opere sono quindi collocate nei principali poli di traffico torinese. Risultato? Una geniale combinazione di grafica e ironia che non lascia affatto indifferente l’opinione pubblica cittadina, fra sorrisi compiaciuti, tweet e qualche immancabile indignazione.
L’ultimo dei manifesti ha come protagonista l’europarlamentare Alessandra Mussolini in veste di testimonial della “Duxlex”: marca di profilattici anti-immigrati (parodia di una pubblicità della Durex che incita al sesso protetto). La chiara provocazione ironizza sulle idee anti-immigrazione della Mussolini, mentre la scritta Duxlex (“legge del duce”, in un latino approssimativo quanto efficace) è un ovvio, e anch’esso ironico, richiamo al celebre avo dell’europarlamentare. Il cartellone troneggia alle spalle di Piazzale Valdo Fusi, location che, fra l’altro, deve aver comportato una cospicua somma da pagare per il nostro falso pubblicitario.
In alcuni dei suoi lavori meno recenti, l’artista, che molti hanno soprannominato “Banksy” per sottolineare le affinità nel suo modo di agire con il writer inglese, aveva posizionato strategicamente dei rasoi “Gillette” sui visi di Matteo Salvini, Donald Trump e Marie Le Pen, richiamando così alla mente i celebri baffetti di Adolf Hitler; frecciatina contro le loro posizioni, talvolta apertamente razziste.
Questo Banksy nostrano continua a sfornare manifesti che inneggiano alla libertà di stampa e di espressione, facendo sfoggio di un’inesauribile creatività e riuscendo a far parlare di sé anche i media cartacei, comparendo su quotidiani nazionali come “Libero” e “La Stampa”, oltre che sui social come oggetto di discussione fra politici indignati e giornalisti divertiti.
La mente o, secondo alcuni, le menti, che stanno portando avanti quest’idea hanno uno scopo preciso, che va ben oltre la semplice satira fine a sé stessa; vogliono chiaramente spronare e incitare al dialogo su tematiche forti come l’immigrazione, rispetto alle quali spesso tendiamo a nasconderci senza affrontarle sul serio, magari per paura di prendere posizione. L’autore di questi cartelli vuole accendere in noi il desiderio di esprimere le nostre idee senza i limiti che la società ci impone, perché forse la vera libertà sta proprio nel non porre freni alla propria creatività e alle proprie opinioni e nel non aver paura di comunicarle agli altri.
Giulia Vigoriti