Il Carnevale del Québec ha ancora una volta movimentato la capitale della provincia francofona canadese con le sue diciassette coinvolgenti giornate colme di interessanti attività invernali. Statue di neve, centri benessere all’aperto, bagni di neve, giri in slitta, scivoli di neve e di ghiaccio, concerti, gare di canoa sul San Lorenzo, che in questo periodo è ghiacciato: tutti i mezzi sono a disposizione per far vivere ai visitatori una o più giornate di divertimento durante il Carnaval de Québec, il più grande carnevale invernale al mondo che affonda le sue origini nella tradizione della colonia francese dalla quale è poi nata la provincia del Québec. Gli abitanti della Nouvelle-France avevano l’abitudine di riunirsi per bere e fare festa. Subito prima del periodo quaresimale. La consuetudine di celebrare tra fine gennaio e metà febbraio fu popolare per lungo tempo e nel 1894 ebbe luogo il primo grande carnevale invernale a Québec City. Per rappresentare l’evento nacque, nel 1954, Bonhomme Carnaval, mascotte che rappresenta un enorme pupazzo di neve e sfoggia il tradizionale berretto rosso e la ceinture fléchée quebecchese.
Quest’anno, in occasione della cinquantanovesima edizione del Carnevale, Québec City ha ospitato, dall’1 al 17 febbraio, decine di migliaia di visitatori. Per coloro che non hanno mai partecipato all’evento, il carnevale riserva senza ombra di dubbio un pieno di attrazioni adatte a tutte le età: il castello di Bonhomme Carnaval attira i bambini, ansiosi di parlare e dare la mano alla mascotte, e interessa gli adulti con la sua stupefacente struttura interamente di ghiaccio; la sfilata notturna, che attira sempre moltissimi visitatori nelle strade innevate di Québec City, è sicuramente uno dei momenti più attesi del carnevale. Una folla emozionata, che resiste al freddo di una delle due serate previste per l’attività, aspetta l’arrivo dei venti carri colorati del défilé du Carnaval. Soffiando nelle lunghe trombette rosse e blu simili a vuvuzela, riscaldano l’ambiente con suoni non proprio melodiosi, ma festivi.
I veterani che partecipano al carnevale da oltre cinquant’anni camminano a testa alta, fieri di essere ormai diventati degli ambasciatori dell’evento. Sfoggiano gilet decorati ad arte con riproduzioni tridimensionali di Bonhomme Carnaval e ricoperti interamente da medaglie, pezze ed effigi collezionate meticolosamente anno dopo anno, proprio come quelle che tappezzano i loro berretti di lana, tanto da permettere a stento di intravederne il colore.
Per chi non si limita alla visita dell’area dedicata al carnevale, una camminata nel Vieux-Québec, centro storico fortificato della città, è senza dubbio un must, soprattutto se allo stesso tempo ci si scalda con un p’tit verre de caribou, una bevanda a base di vino leggermente speziato che viene servita calda. Per finire in bellezza, non può mancare l’Hôtel de glace: situato a dieci minuti dal centro città, è ormai divenuto un’attrazione con le sue volte di neve, i suoi muri spessi 1,2 metri, le sue sculture e i mobili di ghiaccio che decorano le stanze. Certamente, passare una notte in una delle quarantaquattro stanze e suites a tema dell’hotel, provvisto anche di spa, sauna e di una chiesa per i matrimoni è un’allettante esperienza nordica, anche se non proprio economica: dormire, gustare un cocktail in un bicchiere di ghiaccio ed ammirare l’ambiente lustro dell’hotel. Potrebbe costarvi duecento dollari a persona.
Lucrezia Bernardini (4B)