“Navigare” mi porta a proiettarmi in mente la scena di un calmo mare, della solitudine su una barca, della pace … POP! La nuvoletta che lievitava sopra il mio capo esplode. Perché? Perché navigo, sì, ma la pace è la sola cosa che manca. Da un URL all’altro scelgo di esplorare il mare da me più conosciuto: il tempestoso Facebook. Tempestoso solo nei tratti abitati da creature marine tanto distruttive quanto frequenti. Avventurarsi in queste zone è un po’ come darsi all’autolesionismo, ma io lo faccio lo stesso, mi sento una Bear Grylls dei Social Network, solo che il mio stomaco non ci rimette, o almeno non molto.
Così mi imbatto in un’adolescente con la sindrome da cavallo rabbioso (sintomi: compulsivo nitrito espresso dai numerosi “hìhìhìhìhìhì”) che scrive liberamente sulla sua bacheca un compromettente messaggio:“TVB XSEO!!!”
Le onde iniziano a travolgermi e per un attimo invidio Bear Grylls: i suoi dolori allo stomaco sono sicuramente migliori dei miei. Per fortuna riprendo il controllo della mia barca (smetto quindi di agitare il mouse fissando lo schermo con occhi increduli) e decido di contribuire a salvare questo povero pianeta, informando il soggetto, che chiameremo H da “horse”, sulle conseguenze delle sue azioni, spedendole una comunicazione in bottiglia, che in questo mare sociale è nominato “messaggio”:
Cara H,
ora, capisco che tu possa essere un’accanita fan della mitologia greca (il che risulterebbe comunque strano, perché ciò di solito è spesso preceduto da un minimo di cultura generale, nella quale è compresa la conoscenza della grammatica italiana e sicuramente una persona con un minimo di rispetto per quest’ultima non scriverebbe “TVB”), ma ti sembra davvero il caso di esprimere i tuoi sentimenti in questo modo? E se Perseo non ti volesse bene? E se qualche dio fosse geloso di Perseo? Facebook non è il miglior posto dove scrivere che vuoi bene a Perseo, diamine! Ti ricordo che a causa dell’ultima relazione tra un umana e un semidio è scoppiata la guerra di Troia. Per cui ti inviterei a risparmiare tragedie a tutti e ad evitare di dire a Perseo che gli vuoi bene. Nel caso puoi sempre mandargli un SMS, ma evita di renderlo pubblico su Facebook.
Con amore,
La Popolazione del Social Network
(che, non sapendo più come far capire che una delle poche eccezioni alla soggettività è la lingua italiana, ha deciso insieme di darsi all’ironia classica).
A pochi istanti dal compimento della mia missione sorge un dubbio: e se le poche qualità del soggetto H le impedissero di comprendere appieno il significato della mia libera avversione nei confronti della sua dedica apocalittica?
Non mi resta che pregare gli dei (e Perseo) che abbiano misericordia di noi e della disgraziata H. Riprendo a remare, lontano dalla suddetta zona tempestosa.
Diana Ciobanu (1B)