C’era una volta un gallo, che viaggiava mentre all’orizzonte i monticelli erano rossi per il tramonto. Sulla strada vide una lotteria, giocò i suoi numeri fortunati ed ebbe un colpo di culasso: vinse molto denaro. Mentre prendeva un po’ daria, vide una capra zoppas che mangiava un feletto d’erba. “Breeero” disse la capra, “Chicchiricorio” rispose il gallo. Lasciando indietro la capra, si sentì un po’ maletto, ma in lontananza vide la luce di una casetta in cui fermarsi a riposare. Dalla casa uscì la vecchia, e il gallo scorse all’interno molti mezzibusteri di generali romani. L’anziana signora era sempre serena, e gli domandò: “Ciao, vai a Palermo?”. “No, io sono romano” rispose. All’improvviso arrivarono dei ladri, e in quatrale e quattr’otto, svuotarono la casa. “Ora vi giacoammazzo!” gridò la vecchia, e tirò loro una noce. Un ladro morì. Dopo aver mangiato delle bruschetti al forno, andò a cacace nel bagno della casa. Il gallo si fermò per un po’, poi partì verso una nuova meta e durante il viaggio incontrò Alek e Sandra che pelandavano le patate. I due ragazzi fiorentini lo salutarono cordialmente, poi mangiarono insieme dell’insalata russo e una torta margherita. Il tutto preparato dalla Clerici. Essendo un po’ ubriaco, il gallo andò a sbattere contro un paolo, e accidentalmente lo leccò; lo trovò bonello. Lungo il cammino incontrò Ser Lenga, un nobiluomo anglo-pugliese, e lo aiutò ad accendere il camino con un cirino. Ma, vista la polvere, l’uomo starnutì con un sonoro “Rashidpour!” e decise di lavare la polvere con una simonetta. A lavoro finito, trovò delle monetine, elenascose sotto il materasso. Purtroppo il gallo venne macellato, e messo in vendita al mercato. Tutti, però, dissero: “Questo pollo Costatantini!”. Il pollo rimase invenduto.
Andrea Gallo e Sara Feletto (1D)