Tutti noi pensiamo al futuro: a quale facoltà scegliere all’Università, nel caso si desideri continuare gli studi, a chi vorremmo diventare una volta adulti, al lavoro che ci piacerebbe svolgere, a cosa potremmo fare di buono per il mondo…
Molte persone sognano di diventare grandi campioni sportivi, famosi cantanti, celebri attori, grandi registi, produttori cinematografici, scrittori, musicisti, politici, stilisti, modelli… C’è chi sogna anche un mestiere per così dire più ordinario, come diventare medico, avvocato, poliziotto e via dicendo. E c’è anche chi sogna una vita semplice, tranquilla, divenendo panettieri, fruttivendoli, cuochi, camerieri… magari ereditando il negozio di famiglia oppure cominciando dal nulla. Tutti i mestieri sono importanti, soprattutto i più comuni, anche se solitamente passano in secondo piano nella graduatoria delle aspirazioni più frequenti.
Pensandoci, i calciatori o i cantanti non sono proprio essenziali nella vita quotidiana, come lo sono invece l’agricoltore o l’operaio dell’industria tessile. Certo: è bello ascoltare l’ultimo CD del nostro cantante preferito, o guardare la finale dei mondiali di calcio; sono mezzi di svago e di divertimento, ma non sono indispensabili alla sopravvivenza (esagerando un po’). Ogni lavoro, in ogni caso, può essere considerato buono se onesto, rispettabile e permette di portare alla propria famiglia il pane in tavola ogni giorno.
Spesso i sogni grandiosi di “sfondare” nel campo della musica, dello sport, del cinema, non si avverano, che sia per mancanza di possibilità, di occasioni, di mezzi, di “talento”, a volte non succede ciò che desideriamo. Ecco: quando i nostri desideri non vengono esauditi dalla nostra fata madrina come speravamo, quando i sogni di diventare milionari, grandi rock-star, gli atleti più acclamati, o i medici più premiati non si realizzano, crediamo che le nostre possibilità di avere successo si dissolvano in un nanosecondo. Molte persone sono convinte, a parer mio scioccamente, che se il proprio sogno un po’ utopistico non si avvera, se non ci si arricchisce quanto desiderato, se ci si ritrova in un supermercato come commessa o dietro il bancone di una panetteria , invece che acclamati dai tifosi nei grandi stadi nazionali, o sul palco del Regio a recitare la Carmen di Bizet, o a sfilare sulle passerelle di Dolce & Gabbana, non si ha avuto successo.
Io non sono di questa opinione: sono convinta che, qualunque sia il proprio mestiere, per quanto lontano dalle proprie aspettative iniziali, e per quanto umile, se onesto e in qualche modo utile alla comunità, sia un ottimo modo per avere successo. Perché nella vita, per avere successo ed essere felici, basta essere fieri del proprio lavoro, esserne soddisfatti, avere due pasti caldi ogni giorno, dormire in un letto comodo e vivere in una casa confortevole. Dopotutto, che altro serve per essere felici? Dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo, perché domani potrebbe non esserci più, e in ogni caso, c’è sempre qualcuno che se potesse pagherebbe per avere ciò che abbiamo noi. Quindi, accontentiamoci di quello che abbiamo e ringraziamo di averlo.
Alberta Ivaldi (1D)