Cullati dalle note della chitarra di Federico Sirianni, coinvolti nei dibattiti più disparati o alle prese con una macchina fotografica, anche quest’anno gli studenti del Convitto si sono lanciati con entusiasmo nelle attività di cogestione. Il 4, 5 e 6 aprile 2018 la sede di Via Bertola ha aperto le porte ad esperti, ex allievi, artisti e professori provenienti da ogni dove, che hanno portato nelle aule allegria, risate e tanta voglia di fare.
Tre giorni, 43 attività: l’occasione perfetta per staccarsi dai libri e dimostrare all’insegnante di latino la propria scioltezza nei balli caraibici e un talento segreto per lo yoga, o semplicemente per farsi due risate. È il caso di chi si è lanciato in una sfida di improvvisazione teatrale, ha scoperto nuovi strumenti o ha ascoltato le stravaganti esperienze all’estero di altri studenti.
I più seri, dal canto loro, hanno optato per un “viaggio nella materia” con la prof.ssa Cerrato, docente di Chimica all’Università degli Studi di Torino, o per la conferenza sul Messico della prof.ssa Giletti del Comitato Unito America-Latina e Caraibi, mentre i più disperati hanno cercato conforto nella conferenza “Come gestire lo stress?” della dott.ssa Moccia. Non bisogna poi dimenticare i dibattiti sulle tematiche più care ai ragazzi, come la musica, la ricerca o la letteratura e gli immancabili cineforum, i tornei sportivi e i laboratori di fotografia e teatro.
Tra ex allievi che non hanno potuto resistere al richiamo del Convitto e qualche studente volenteroso, c’è anche chi si è messo in gioco e ha proposto un’attività, dalle conferenze sulla rivoluzione cinese ai consigli sull’università ai viaggi all’estero. Da bravi ex studenti, con qualche anno in più e nel pieno spirito della cogestione, sono scesi in campo anche il prof. Varcaiuolo, il prof. Ciancio e la prof.ssa Berlingieri, che hanno tenuto conferenze sul calcio, la fisica quantistica e i danni di fumo e alcol.
Tra gli ospiti che hanno riscosso maggior successo spiccano il cantautore Federico Sirianni, che ha “raccontato” Fabrizio De Andrè attraverso la sua musica, e gli admin della pagina Instagram Convitto’s meme. Un successo indiscusso poi per la II edizione del Convitto’s Got Talent, a cui hanno partecipato numerosi studenti e che è stato vinto da Beatrice Tomatis.
Non servono altri esempi per dire che anche quest’anno varietà e divertimento non sono mancati nei “tre giorni dello studente” del Convitto. Eppure, se chiedete ad uno studente qualunque cosa ha fatto in quei tre giorni c’è una buona probabilità che vi risponda “sono rimasto a casa”. Qualcuno ha preferito il divano e ha pensato bene di allungare le vacanze pasquali. Effetti collaterali dell’esasperazione da Convitto? Forse. Fatto sta che anche quest’anno una buona parte degli studenti non è nemmeno venuta a scuola. È evidente che non è ancora passato un messaggio: l’autogestione non è un surrogato delle vacanz, non è una concessione della scuola per concedere a studenti esasperati qualche attimo di respiro. In quei tre giorni viene fuori la parte più bella del Convitto, quella dei ragazzi che ridono, sperimentano e giocano. Quella di chi si mette in gioco e sceglie di condividere con gli altri. Quella degli studenti per gli studenti.
Non ci resta che aspettare un’altra brillante, ricca e vivace cogestione. E voi, ci sarete?
Elena Catalanotto