Tra meno di dieci giorni anche quest’anno sarà finito, e le homepage di tutti i social network si cominciano già a riempire di post su quant’abbia fatto schifo il 2014. Come ogni volta, qualsiasi persona dirà che l’anno che si sta concludendo è stato terribile, che sarebbe meglio dimenticarsi di tutto e voltare pagina immediatamente.
E poi ci sono io, che non cancellerei nemmeno un istante.
Non sono brava a scrivere di me stessa, anzi, non fa proprio per me, la “ragazza dell’analisi del testo”. In questo momento sono abbastanza nel panico, direi, però se c’è qualcosa che vi posso assicurare è che ho capito molto negli ultimi mesi, e che la lezione più importante è stata imparare a cogliere l’attimo.
E’ strano pensare a come l’ho realizzato, a dire il vero. Mi sono ritrovata per caso con il cellulare in mano a leggere lo stato di un amico su WhatsApp, che poneva “tempus fugit donc carpe diem”, e da quel preciso secondo nella mia testa è scattato qualcosa, non so neanche io cosa.
So solo che da un momento all’altro mi sentivo sicura, senza preoccupazioni, e sapevo cosa fare per poter stare bene.
Nei giorni successivi ho fatto alcune scelte, giuste o sbagliate che siano, ma per una volta non mi sono tormentata su cosa avrebbero detto gli altri o su come mi avrebbero giudicato, e ho pensato solo a ottenere il massimo da ogni singolo minuto della mia vita.
Mi sono sentita orgogliosa di me, orgogliosa di aver trovato il coraggio di mollare tutto a Torino e prendere la decisione di passare due mesi, che poi sono diventati per mia fortuna quattro, in Spagna, qui, nella calda Catalogna dove ho conosciuto altre persone che mi hanno insegnato a non pensare troppo, a lasciarmi andare e ad essere felice, e che sono state felici con me.
Mentirei se dicessi che scrivendo questo articolo per una scuola che ora mi sembra distante, ma che tra venti giorni sarà di nuovo la mia routine, non mi sia scesa nemmeno una lacrima.
Non riesco ancora a concepire come quel biglietto aereo possa essere reale e non solo un brutto incubo della mia mente contorta, ma prima o poi il giorno arriverà, e sarà un giorno tremendo, già lo so.
Ma fino a quel momento, quel maledettissimo momento in cui dovrò dire addio all’esperienza più bella di sempre, le parole di Robin Williams nei panni del professor Keating nel L’attimo fuggente risuoneranno nella mia testa in continuazione, e spero che non se ne andranno nemmeno una volta tornata in Italia.
“Carpe diem, cogliete l’attimo, ragazzi, rendete straordinaria la vostra vita”.
E se posso darvi un consiglio, fatelo davvero.
Diletta Muccilli (4D) – corrispondente da Barcellona