Apparentemente degli angioletti, i “lutins” sono dei veri e propri diavoletti. Catturati con una trappola costituita da un sacco di plastica con dentro dei biscotti appositi per loro, una volta che questi piccoli elfi entrano nelle vostre case, durante il mese di dicembre la vostra tranquillità è cessata. Di giorno sono delle vere e proprie bambole, che vi tengono compagnia o che spolverano semplicemente i vostri mobili; ma di notte si svegliano e scatenano l’inferno. Post-it incollati sparsi sui mobili e sui muri della cucina, barattolo di nutella mezzo vuoto, elfo vicino al computer beccato a scrivere una lettera a Babbo Natale, barbie nell’auto pronta a partire per un viaggio romantico, folletto sul divano con klinex sporchi e stroppicciati e termometro intorno a lui… e chi ne ha più ne metta! I folletti hanno una fantasia sconfinata e più il pasticcio è grosso, più il divertimento (per loro) è garantito.
La leggenda dei folletti, nata negli Stati Uniti, si è diffusa da poco anche in Québec e, aggiunta a quella di Babbo Natale, alimenta la magia del Natale. I bambini ne vanno matti e ognuno di loro vuole avere un folletto e una volta che lo hanno in loro possedimento, gli/le danno un nome che più preferiscono.
Riccamente elaborati, i folletti a quantità spropositate sono venduti a quantità spropositate, ma non bisogna lasciarsi ingannare dalla loro accurata lavorazione e bellezza, perché, come abbiamo visto, i “lutins” sono dei veri e propri diavoletti.
Arianna Ceschina (4B) – corrispondente dal Canada