Da consegnare in Paradiso

Tempo di lettura: 1 min

BruxellesCaro Ibrahim,

ti scrivo questa lettera anche se so che non avrà risposta, o almeno spero, perché tu sei riuscito a coronare il tuo sogno, a prendere il volo di sola andata con destinazione il Paradiso, o come lo chiamate voi Janna. Devi però sapere che non eri il solo a voler partire quel lunedì mattina, c’erano molte donne, bambini e persone comuni che magari, e dico magari, volevano prendere un altro volo, forse verso altre mete, chi lo sa. Scusa se te lo dico, ma forse il Paradiso non è una meta ambitissima, o magari lo diventa col tempo. In ogni caso penso che chiunque preferisca partire per le vacanze o per un viaggio di lavoro; ma non tutti hanno questa possibilità: altri si ritrovano obbligati a cambiare volo e partire per il Paradiso con te. Però vorrei avvertirti che, una volta arrivati lì, tutti prendono strade diverse e spero che quel Dio per cui tu hai ucciso ti stia guardando dritto negli occhi mentre fa passare tutti quelli che chiami “ peccatori” davanti a te e che, quando sarai rimasto solo, scuoterà la testa davanti ai tuoi occhi in quanto il più grande peccatore, in questo caso, sei proprio tu. Vorrei che capissi che hai buttato via la tua vita in un attimo di follia; perché alla fine sappiamo entrambi che alle conseguenze reali non hai mai veramente pensato.

A mai più

Andrea Gallo e Davide Maletto (1D)

273830cookie-checkDa consegnare in Paradiso