Da qualche parte tra Texas e Arizona

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welcome“E dove vai di bello?”

“Guarda, non ne so molto, so solo che è in New Mexico…”

“Davvero??? Ahhh … bello il Mexico! ma scusa, non saresti dovuta andare negli Stati Uniti?” 

 

Questa è la reazione di circa il 95% delle persone che hanno scoperto dove sarei andata per passare sei mesi, o un anno che sia, della mia vita. Da questa parti dicono che per spiegare dove si trova il New Mexico bisogna sempre prendere come riferimento l’enorme e sconfinato Texas e il caldo e afoso stato dell’Arizona. Proprio tra questi due colossi si trova quello che mi piace chiamare il “mio stato”, tra deserti, tramonti mozzafiato e quei paesaggi rocciosi tanto amati da Giorgia O’Keeffe. Per capire fino in fondo questo luogo si deve poi fare un altro passo: addentrarsi in quei vecchi film western o, per i più moderni, nei paesaggi dell’ultima uscita nei cinema “Cowboys vs. Aliens”. Avete Presente? Pali di vecchie recinzioni bruciacchiati dal sole, strade sterrate, vecchie rotaie che da tempo non accolgono più il suono della campana di un treno. L’idea è più o meno questa.  L’aggiunta di un clima tremendamente afoso e secco, alternato da temporali terrificanti accompagnati da lampi e fulmini, credo sia utile per ottenere un quadro completo del panorama del luogo. Ma, ovviamente, in mezzo a tutto questo, troviamo i giovani di Santa Fe. on the roadDevo ammetterlo, la voglia di sbattere la testa contro un muro il primo giorno di scuola non è mancata, ma poco alla volta, la crescente voglia di rimanere qui il più a lungo possibile si è fatta sentire.  Può anche sembrare banale da raccontare, ma tutto quello che vediamo nei film è esattamente vero. Si spazia dalle strade senza fine immerse nella natura dei film horror “on the road” alla realtà delle high school delle commedie adolescenziali, con i cestisti (o per la Desert Academy dovrei parlare di calciatori), i nerd, i ragazzi della squadra di nuoto, la ragazza perfetta, iscritta a numerosi club, bravissima in ogni sport e ottima studentessa, il ragazzo un po’ strano ma geniale, tuo compagno nella lezione di matematica, il gruppo dei ragazzi più simpatici che tu possa mai incontrare, i ragazzi che si salutano con un “hey man” o con un “hey dude”, tutto ciò accompagnato da una strana stretta di mano che sembra cambiare ogni volta e, ovviamente, i Seniors con i loro enormi fuoristrada e i parcheggi riservati.  Esiste anche quell’amica che ti aiuta sempre, che è pronta ad assecondare ogni tua lamentela, che bussa alla finestra dell’aula per farti uscire con una qualsiasi scusa, per parlare, semplicemente. Infine be’… c’è anche il ragazzo “hot” della scuola, quello che, in una scena convenzionale di qualsiasi film, vedresti passare a rallentatore nel corridoio. Esiste, sì, solo che qui il suo arrivederci è un “peace”, non gioca a football ma è uno dei più bravi calciatori che tu abbia mai visto e, come in una love comedy, ti chiede sorprendentemente di uscire. Esistono le materie più incredibili: addestramento per cani, fotografia, film making, teatro, laboratorio per l’animazione di cartoni,  stampa … high school musicalOh sì, è tutto vero, i parties, le gite al lago con i famosissimi macchinoni con i tettucci aperti e la musica a livelli inimmaginabili, le uscite con gli amici del college che ritornano a casa, le maxi razioni dei fast food lungo le autostrade, muffins e brownies di ogni taglia e gusto, il gruppo per l’annuario scolastico e anche il soprannome della scuola per le attività sportive che, nel caso della Desert Academy è “Wildcats”. E’ proprio questo il nome che accompagna i Seniors sul cartello di benvenuto all’anno nuovo. Esistono i professori un po’ particolari, che ti fanno sbellicare dalle risate o che, cercando di trovare una frase per spiegare il significato di schizzofrenico, usano semplicemente come esempio un qualche personaggio immaginario.

Forse sembro un po’ ridicola a volte (ad esempio spalancano gli occhi scoprendo che i bicchieri rossi di american Pie esistono seriamente!) ma i ragazzi qui sono divertiti da tutta questa meraviglia, non sanno ovviamente che noi Europei siamo cresciuti con American Pie, MenGirls a altre mille commedie made in U.S.A. Sembra quasi un altro mondo, mentre noi siamo impegnati a fantasticare sugli States i giovani Americani non fanno altro che sognare l’Italia, la Spagna, la Germania e la famosissima Amsterdam, quest’ultima come tutti ovviamente, senza ipocrisie!

Non credo di aver mai incontrato gente così, disponibili, curiose, che non vedono l’ora di portarti in giro e farti conoscere nuove persone.  Sì, lo ammetto, mi sento come un bambino che ha appena assaggiato il suo primo cucchiaio di nutella subito pronto per divorare l’intero barattolo.

Qui non vieni giudicato, non sei classificato come “weird” perché provieni da un altro paese. Anzi, qui sembra che amino tutto ciò che è accompagnato dall’aggettivo “italiano”, il cibo, il paese, i vestiti, il nostro accento, la nostra lingua, ogni minimo particolare.

Ultima cosa che ho trovato sensazionale: le grandi partite di Basket e di Football degli universitari, nella metropoli del posto, Albuquerque, in quei chiassosi e giganteschi stadi pieni di gente, con le cheerleader e i tifosi con la faccia dipinta dei colori della squadra del cuore.

Mi sento a casa, ho una nuova vita e al momento voglio solo pensare a come restare in questo nuovo universo il più a lungo possibile.

 

Alessia Frola (4C)

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