Dal sogno canadese alla nostalgia italiana

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IMG_1591Sono ormai quaranta giorni che vivo a Vancouver. Sembra passato così tanto tempo che l’Italia appare già un ricordo lontano e ogni giorno che passa mi manca sempre di più.

Ricordo che all’inizio della mia esperienza era tutto talmente nuovo e affascinante che ero sicura che sarei stata travolta dalla bellezza canadese e che avrei vissuto i momenti migliori della mia vita. In effetti così è stato per le prime settimane ma ora, iniziata la scuola, vedere tutti i miei compagni che vivono la loro vita insieme come abbiamo sempre fatto, senza di me, mi trasmette un forte senso di malinconia. 

La scuola qui è molto diversa: aule decorate, corridoi immensi, computer da tutte le parti e purtroppo niente macchinette del caffè…

Nonostante quello che pensa la maggior parte delle persone è molto impegnativa e richiede, come in Italia, un impegno costante per tutte le materie.

Qui sto vivendo il mio sogno, facendo esperienze che non avrei mai pensato di fare, conoscendo tantissime persone, migliorando il mio inglese e mangiando pasti discutibili; ma è proprio questo il periodo – come mi avevano anticipato – in cui comincio a sentire parecchio la mancanza della routine italiana. Infatti mi sto rendendo davvero conto che quello che sto facendo è reale e non solo una semplice vacanza di qualche settimana.

In Canada le giornate sembrano più lunghe nonostante faccia buio molto presto, poiché parlare, studiare e relazionarsi con altre persone in un’altra lingua richiede un impegno da non sottovalutare, che rende le giornate più pesanti e faticose.

Con la mia famiglia mi trovo molto bene nonostante il tipico imbarazzo iniziale, anche se il pensiero di vivere a casa di perfetti sconosciuti dall’altra parte del mondo come se fosse la cosa più naturale del mondo mi mette i brividi.

Facendo il bilancio di questo primo mese di permanenza posso affermare che la mia nuova vita è sorprendente e sono sicura che quando mi sarò ambientata del tutto vivrò a pieno la mia esperienza all’estero come sognavo fin dall’inizio.

Anita Granato

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