Sabato 15 marzo 2014. Sveglia presto. Per una persona pigra come me, la mattina è solitamente dura, ma questo è un giorno particolare. Mi preparo e parto. Torino, Piazza Arbarello, una mandria di 24 ragazzi si accalca intorno ad un pullman, animata da entusiasmo ed euforia, mentre il professore e l’educatrice controllano le ultime cose. Tutto pronto. Si parte per questa particolare esperienza che ci ha insegnato ad essere degli olandesi doc, il che vuol dire andare in bicicletta ogni giorno e cenare, al più tardi, alle 18.00.
Abbiamo visto l’Aia e il mare nella giornata climaticamente più brutta della settimana (cosa che però non ha fermato alcuni miei compagni dall’immergere piedi e polpacci in acqua). Abbiamo visitato Amsterdam e abbiamo avuto sufficienti ore libere per perderci tra un canale e l’altro (rigorosamente identici) e goderci qualche bella giornata. Abbiamo fatto lezione con i nostri corrispondenti a abbiamo provato a parlare in olandese, o meglio, abbiamo provato a pronunciare qualche frase, cosa che, per noi, una classe che come seconda lingua studia il francese (e dunque non riesce bene a pronunciare quel suono tipico che tanto assomiglia alla preparazione allo sputo) è piuttosto ardua. Abbiamo visto Eindhven, il paese dove soggiornavamo, e ci siamo divertiti molto ad uscire tutti insieme la sera, provando, tra le altre cose, il laser game: Olandesi contro Italiani. E non ci siamo lasciati sfuggire nemmeno la via dei pub, la più famosa di Eindhoven.
L’ultimo giorno ci siamo riuniti, abbiamo cenato tutti assieme, tirato le somme della settimana e visto dei video fatti durante il soggiorno; poi gli Olandesi hanno organizzato una “serata disco” molto discutibile, ma noi siamo Italiani e ci divertiamo in qualsiasi occasione, e il nostro prof ne è stato un evidente esempio: si è scatenato sulla pista in balli molto stile anni ’80 …
L’esperienza “olandese per una settimana” è stata molto divertente, ma tornare a casa e poter mangiare cibi differenti a seconda dei pasti (anziché il solito panino rigorosamente uguale a colazione, pranzo e cena) non ha prezzo!
Domiziana Aimar (3B)